Gazzetta dello Sport: “Gli uomini-gol della salvezza. E Diamanti a digiuno deve fare la differenza…”

Cercasi gol disperatamente. È su quest’aspetto che Roberto De Zerbi ha lavorato maggiormente durante la settimana. E per porre rimedio all’annosa questione, va da sé che squadra e tifosi facciano affidamento soprattutto su Alessandro Diamanti, il giocatore più tecnico dell’organico, quello di maggiore esperienza e fantasia. È ovvio che non essendo un bomber di professione, non può essere Diamanti il deputato principale a risolvere il problema del gol.

POCHI TIRI Finora il Palermo è andato a segno 2 volte in partite ufficiali, contro il Bari in Coppa Italia (Chochev) e a San Siro contro l’Inter (Rispoli): in entrambe le circostanze, i gol sono arrivati da tiri dalla distanza deviati fortunosamente. Per il resto la squadra rosanero è quella che in questo inizio di campionato ha tirato meno in porta e quella che è arrivata con meno frequenza in area di rigore. Certo, a parziale giustificazione, c’è il fatto che il Palermo ha avuto in sorte nelle prime 3 partite, 3 big del campionato, 3 squadre che giocano le coppe europee. Detto ciò, non significa che dal Palermo non fosse lecito attendersi qualcosa di più, quanto meno in termini di pericolisità. Invece, la squadra ha prodotto pochissimo. De Zerbi ha chiesto maggiore intensità e coraggio ai suoi giocatori e si aspetta che sia proprio Diamanti a prendere per mano la squadra, a trascinare i più giovani.

POSIZIONE Dopo l’esordio da «falso nueve» contro il Napoli, il numero 23 rosanero con ogni probabilità tornerà ad agire in una posizione a lui più congeniale. Sarà l’esterno destro del tridente disegnato da De Zerbi che dovrebbe schierare Nestorovsky al centro dell’attcco e confermare l’ungherese Sallai sul fronte sinistro. Questa l’ipotesi più accreditata alla vigilia della sfida contro i calabresi, ultimi in classifica e ancora a zero punti. Al Crotone, per altro, Diamanti ha già fatto gol, 2 volte in 3 precedenti, sempre in Coppa Italia. La prima rete risale alla stagione 2008/09. Nel terzo turno di TimCup il Livorno (allora in B) vinse per 3-­0 all’Ezio Scida. Diamanti siglò la seconda rete ad inizio ripresa, su calcio di punizione. Tre stagioni dopo, stavolta con la maglia del Bologna, il fantasista toscano aprì le marcature nel 4­2 che permise agli emiliani di accedere agli ottavi di finale della coppa nazionale: nella circostanza il gol arrivò su calcio di rigore. Ecco: rigori e punizioni. Altre due chiavi che possono permettere a Diamanti di sbloccarsi in rosanero e al Palermo di ottenere il meglio dal suo magico sinistro“. Questo quanto riporta l’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.

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Redazione Ilovepalermocalcio