“Lezione di «centravantismo» applicato alla squadra. Il maestro in cattedra è stato Alberto Gilardino, l’allievo (indisciplinato) Mauro Icardi, e non solo – anzi, quasi per niente – per il gol che l’attaccante del Palermo ha segnato vincendo la sfida a distanza con il giovane nerazzurro. Che può diventare uno dei migliori «9» del mondo, e l’ha già dimostrato con le 22 reti della stagione scorsa, ma che ha ancora tanto da imparare: non basta starsene lì davanti e aspettare che arrivi il pallone giusto, in certe partite come quella di ieri serve partecipare al gioco, dare una mano ai compagni, offrire un punto di riferimento lì davanti. Icardi non lo ha fatto, Gila invece ci è riuscito alla grande: del resto, è stato uno dei punti distintivi di tutta la sua carriera. Una delle caratteristiche principali dell’ex centravanti della Nazionale è la capacità di venire incontro al centrocampo, difendere il pallone e smistarlo. Ben 7 le sue sponde ieri sera, con 14 passaggi positivi su 19. Nel sistema di gioco del Palermo, questo aspetto è particolarmente importante. Gila, spalle alla porta, può infatti aspettare e servire Vazquez che agisce e ha agito dietro di lui: «El Mudo» può così partire guardando in faccia i difensori avversari e ha diverse soluzioni di passaggio, perché i due esterni spingono e i due interni di centrocampo sono bravissimi a inserirsi (Hiljemark più in diagonale a sinistra in raddoppio a Lazaar, Rigoni più verso l’area avversaria). A questo si aggiunga la regia lucida di Maresca (50 passaggi positivi) ed è così che il Palermo ha tenuto testa all’Inter, pur tenendo meno il controllo del pallone e sbagliando più passaggi”. E’ questo quello che scrive l’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” in merito alla rinascita di Alberto Gilardino, sempre più punto di riferimento dell’attacco rosanero. L’ex viola è il vero centravanti da cui tutti dovrebbero prendere esempio, Icardi in primis, sostiene il quotidiano.