“Il finale sembra scritto dal migliore sceneggiatore. Il Palermo si salva grazie agli uomini che diranno addio, seppure per motivi diversi. Il comune denominatore è che l’impresa il Palermo l’ha centrata grazie alla vecchia guardia. E i gol messi a segno con il Verona sono dei senatori. Vazquez si congeda dal suo pubblico con un gol che vale la stagione, l’ultima al Barbera è forse la migliore gara del campionato, trascina la squadra vero la salvezza, lottando, disegnando traiettorie, ma soprattutto trovando il numero dal limite col quale buca il Verona facendo sballare i piani di sorpasso del Carpi. «Questo per me è un capolavoro – dice il tecnico Ballardini –. Considerato quello che è successo durante questa stagione è un risultato che difficilmente si può ripetere». BATTAGLIA È stata una notte di battaglia nella quale i vecchietti terribili e per molto tempo osteggiati dal presidente Zamparini sono saliti al potere, perché oltre al Mudo c’è anche Sorrentino. Il portiere ha salvato due volte con deviazioni che hanno guidato le conclusioni di veronesi sul palo. Sono loro i protagonisti con Maresca, suo il 21, e Gilardino, che firma il terzo gol, il decimo stagionale e il 188 in A che gli vale l’aggancio a Signori e Del Piero: «Dopo una stagione non facile – dice il bomber –, siamo riusciti a compiere un miracolo sportivo bellissimo. Sono felice per me per i miei compagni e per i tifosi». Il Verona non ha concesso nulla. GRAZIE DELLE CRITICHE Ma alla fine sono prevalse le motivazioni di chi voleva centrare l’obiettivo. «Ringrazio tutti quelli che hanno buttato merda sul Palermo, tra direttori sportivi, calciatori, giornalisti e opinionisti, perché alla fine ci hanno dato la forza per centrare la salvezza – dice Sorrentino –. Noi tutti tenevamo a salvarci, perché quando alle 4 del mattino ti ritrovi con tutti compagni online sui telefonini per confrontarci su quello che dovevamo fare, significa che siamo stati una grande squadra. La svolta? Col Frosinone abbiamo dimostrato di essere uomini con le palle. Ma io sono stato sempre positivo. Ho mandato un messaggio a un importante uomo di calcio dopo la gara persa con la Lazio in cui gli ho scritto che per me ci salvavamo e lui mi ha dato del pazzo. Sotto un certo punto di vista questa gioia è maggiore rispetto a quella della promozione. Quando succedono tante cose come quest’anno non è semplice, io però ci metto sempre la faccia. Perché sono il capitano e il più anziano. Abbiamo mantenuto la Sicilia in A, e i tifosi palermitani ha dimostrato di essere intelligente con la risposta del Barbera, sono stati il nostro 12° uomo». Il portiere alla fine ha salutato a lungo i tifosi sugli spalti, un gesto che sa tanto di addio, in virtù di un contratto che non verrà rinnovato. «Sapevamo che vincendo eravamo salvi – conclude Sorrentino –. Anche oggi (ieri, ndr) come in tutta la stagione ci siamo complicati la vita, l’importante però sono i tre punti. Ho salutato la gente che è venuta allo stadio, nei prossimi giorni dirò cosa ho deciso. Ho già preso la mia decisione, ma devo aspettare un attimo per parlare col grande capo»”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.