“A salvezza faticosamente conquistata, aveva fatto capire come vedeva il suo futuro: «Rimango, ma voglio essere ancora al centro del Palermo». Alberto Gilardino ha dunque deciso di non restare: andrà a Empoli. L’accordo è stato trovato, manca solo l’ufficialità, perché c’è da risolvere il contratto che lo lega fino al 2018, ma da tempo si erano rotti i rapporti che lo legavano alla Sicilia. Il Gila riparte dopo una stagione di alti e bassi ma chiusa in doppia cifra. Dieci gol che non sono stati sufficienti a convincerlo , stremato dopo un campionato ai limiti del surreale, con quell’incredibile girandola di allenatori e una squadra sempre sull’orlo di una crisi di nervi. OBIETTIVI I numeri sono con chi è nato il 5 luglio 1982, il giorno della vittoria contro il Brasile nel Mundial spagnolo. Una data che l’ha accompagnato durante la carriera, diventando quasi una maledizione, il segno del predestinato. Il Gila ha comunque molto da salvare dal sofferto matrimonio con Zamparini, avendo toccato 188 gol, come Del Piero e Signori. Non solo, ma è il giocatore che ha segnato a più squadre: col Carpi sono diventate 39. E poi: è al secondo posto nella classifica dei cannonieri di A per i gol di testa: 53, a due da Pruzzo. Insomma, i motivi per non fare tappezzeria a Empoli non mancano: il traguardo dei 200 gol non sembra qualcosa di impossibile e poi, chissà, puntare ai 205 di Baggio e i 209 di Di Natale. «Il mio segreto è molto semplice: lavorare e rimettermi sempre in gioco», amava ripetere Gilardino nei momenti difficoltà. E’ successo più volte nella sua lunga carriera: Parma, Milan, Fiorentina, Genoa, Bologna, ancora Genoa, la breve esperienza cinese all’Evergrande, poi ancora Fiorentina e Palermo. Sempre con una discreta media realizzativa, spesso oltre quota dieci, con il record di 23 nel secondo e terzo anno di Parma. In questi giorni cade il decimo anniversario del trionfo mondiale al quale lui ha contribuito con un gol agli Stati Uniti: «Ancora adesso mi viene la pelle d’oca se ci penso», ha detto a fine campionato quando stava prendendo forma l’idea di lasciare Palermo. CON BIG MAC E quindi si troverà a giocare accanto a Massimo Maccarone, 37 primavere, secondo marcatore italiano dell’ultima stagione con 13 gol e 6 assist in 37 gare. Uno che, pensando a gente come Di Natale e Montella, dice sicuro che «l’aria di Empoli fa bene agli attaccanti». Il Gila è pronto a spalancare i polmoni prima di firmare un biennale”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.