“Per Alberto Gilardino è anche una questione di orgoglio. Vuole un altro gol, magari decisivo per mettere il proprio sigillo su questo tribolato campionato. Un gol al Verona per la salvezza del Palermo, certo, ma anche per andare ancora una volta in doppia cifra e raggiungere Del Piero e Signori nella classifica generale dei bomber di A a quota 188 reti. La permanenza del Palermo ha però la priorità e date le peripezie autolesionistiche di un campionato ai limiti dell’assurdo, quel traguardo che ormai è a un passo, equivale a uno scudetto. Parlare di impresa, non è eccessivo. Gilardino ci tiene tanto, se non altro perché dopo aver sposato la causa rosanero è stato frequentemente messo in discussione, a volte anche in maniera incomprensibile. IL PRESIDENTE Primo fra tutti, dal presidente Zamparini che gli ha fatto ponti d’oro per convincerlo a rientrare dalla Cina, così da compensare le partenze di Dybala e Belotti. Un’infatuazione durata troppo poco, quella del presidente. A inizio stagione, in assenza di un’altra prima punta affidabile, Gilardino è stato quasi costretto a giocare malgrado uno stato di forma non esaltante. Poi, man mano che la sua condizione atletica cresceva e arrivavano i primi squilli, troppo spesso gli è stato preferito qualcun’altro. Ma Gila non ha mai mollato, dando tutto anche quando è entrato in campo per pochi minuti. E così poco alla volta, con impegno e serietà, il centravanti campione del mondo nel 2006 ha conquistato tutti. La partita simbolo, quella di Frosinone, in cui ha trascinato i compagni alla vittoria, una vittoria vitale, senza la quale ci sarebbe un’altra storia. COLLANTE C’è da dire anche, che, al di là delle dei gol e delle prestazioni, l’ex attaccante di Milan e Fiorentina ha finito per legare parecchio con l’ambiente e la città. A Palermo la famiglia Gilardino si è trovata molto bene e non solo per il mare di Mondello o i piatti a base di pesce. Si è instaurato un feeling speciale. Gilardino è un ragazzo riservato, non ama mettersi in mostra, ma non si nega mai. E i palermitani hanno apprezzato. Il suo contratto scadrà nel 2018, ma ciò nonostante il futuro di Gilardino è tutt’altro che scontato: al momento non è possibile stabilire se quella contro il Verona per lui sarà l’ultima partita in rosanero, ma per fare questo tipo di valutazioni c’è tempo. Di sicuro c’è che Gilardino non intende smettere di segnare. TRAGUARDO Già al suo rientro dalla Cina, l’obiettivo era stato fissato: raggiungere quota 200 gol in A. Al momento è a quota 187. Per questa stagione non sarà possibile, ma segnare al Verona ha una doppia valenza anche dal punto di vista statistico. Primo, perché Gilardino è a 9 reti. Dovesse segnare domenica sera chiuderebbe in doppia cifra per la decima volta in carriera. Tra quelli ancora in carriera solo Totti e Di Natale possono vantare un traguardo del genere. Secondo motivo, perché con un’altra marcatura Gilardino eguaglierebbe Del Piero e Signori nella graduatoria dei goleador di tutti i tempi. Insomma, Gilardino vuole un altro gol: per la salvezza del Palermo e per sé stesso”. Questo quanto si legge sull’odierna edizione de “La Gazzetta dello Sport”.