Gazzetta dello Sport: “Giammarva non si arrende: «Palermo, la A non è svanita»”
Una lettera aperta alla città. Il presidente Giovanni Giammarva ha fotografato il momento del Palermo tra il passato e un futuro appeso agli esiti giudiziari, nel quale la società spera di poter uscire vittoriosa. Presidente quali sono i motivi della lettera? «Ho voluto fare il punto della situazione a circa sei mesi dal mio insediamento, ripercorrendo le emozioni e i fatti che hanno caratterizzato tale periodo per condividerli con tutti quelli che amano il Palermo». Zamparini l’ha scelta come presidente di garanzia nei confronti delle istituzioni cittadine nel momento dell’istanza di fallimento, poi respinta. Lei parla di altri episodi che si sono verificati a catena. «Preciso che il patron non mi ha scelto, ma proposto di assumere la presidenza ed io ho accettato, in quanto Zamparini intendeva avvalersi di un professionista con esperienza nel campo aziendale e finanziario. Non mi sono mai definito un soggetto di garanzia, ma un professionista al servizio della città. Non posso sopportare che la squadra della mia città e la società che rappresento possa essere destinataria di una continua denigrazione o soggetta a commenti su circostanze non veritiere. Tutto ciò è accaduto e continua ad accadere, sotto gli occhi di tutti». Invita anche chi fosse interessato al Palermo a farlo senza campagne denigratorie. «Non sono in cerca di investitori, non è sicuramente il mio compito. Il mio invito è rivolto al comportamento di quei soggetti che fossero interessati all’acquisizione del club, credendo di poterlo ottenere a basso costo attraverso delle campagne diffamatorie. E’ sempre intenzionato a procedere nei confronti del tecnico del Frosinone Longo? «Sulla vicenda bilanci ogni commento è inutile; Longo è un tecnico e farebbe bene a limitare le proprie valutazioni alla sua materia. Tali dichiarazioni sono irrilevanti per il Palermo ma non credo lo siano altrettanto per la Procura Federale». L’appello contro la sentenza del Giudice Sportivo, ma anche il deferimento del Parma. La Serie A è ancora possibile? «Sì, abbiamo proposto appello alla decisione del Giudice sportivo, e sulla vicenda Parma siamo pronti a fare sentire la nostra voce. La promozione in Serie A dipende dall’esito di queste vicende. Per me non è lo stimolo primario delle azioni che abbiamo intrapreso. Si dovrebbe riflettere sul fatto che la disaffezione delle persone verso il mondo del calcio passa dall’immagine che tutti noi, che ne facciamo parte, diamo all’esterno. Fino a quando i tifosi assisteranno allo spettacolo offerto fino ad oggi, in cui le regole vengono spesso calpestate, non possiamo sperare in un riavvicinamento». L’impasse giudiziaria rischia di creare uno stallo per la programmazione? «Gli aspetti tecnici sono demandati ad altri». La sua prima esperienza nel mondo del calcio l’immaginava così? «No. Per me resta un’esperienza meravigliosa e al di sopra di ogni aspettativa anche se in momenti come questi vieneda pensare il contrario». Zamparini le ha fatto i complimenti. Com’è il vostro rapporto? «Di stima reciproca, nel rispetto dell’autonomia dei nostri ruoli»”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.