L’edizione odierna della “Gazzetta dello Sport” si sofferma sul rapporto tra gli ex rosa Gattuso e Dybala, pronti ad affrontarsi nella prossima sfida tra Napoli e Juventus. Ancora oggi ricordano con gusto quei tempi in cui volarono calcioni e carezze. Gattuso arrivò a Palermo nell’estate del 2013, quando sbarcò il ragazzino Dybala, acquistato da Zamparini per la cifra di 12 milioni. E in quella stagione in cui il Palermo era in B Gattuso, prima di venire esonerato, ha avuto il tempo (dal ritiro estivo alla sesta di campionato) di insegnare qualcosa al talento argentino. «Mi ha guidato per pochi mesi ma mi ha insegnato a prenderle – ha ricordato spesso Dybala -, spiegandomi come evitare i tackle. In allenamento mi metteva trequartista mentre lui faceva il mediano: se lo saltavo, mi stendeva. Così ho imparato a gestire il contatto, a difendermi col corpo, ad anticipare gli interventi. Poi è arrivato Iachini che mi vedeva punta e a quel punto sapevo come muovermi con i difensori». Da quel momento Paulo ha cominciato la scalata: dal 2015 alla Juve è diventato uno degli attaccanti migliori in Europa, pur fra alti e bassi. Ma ora Paulo è tornato quello dei tempi belli, gioca più spensierato, non soffre più né il confronto con Ronaldo, né il turnover con l’amico Higuain. Dybala è tornato libero e felice, come in quegli anni a Palermo. Su di loro ha visto lungo Maurizio Zamparini prevedendo un grande futuro per entrambi. Salvo poi esonerare il tecnico dopo sole sei giornate di campionato.