Gazzetta dello Sport: “Fumo da Londra. Palermo, gli uffici della nuova società sono una casella di posta. I dettagli”
“Wenlock Street, una viuzza tra le fermate della metropolitana Angel e Old Street, Northern Line, linea nera. Un pub color rosso a un angolo, un grande magazzino, palazzine nuove, una signora a passeggio con il bambino. Le cinque del pomeriggio, orario di punta, ma i rumori di Londra sono lontani. Atmosfera ovattata, quasi piacevole in una metropoli nevrotica come la capitale britannica. Il numero 20/22, dove dovrebbero trovarsi gli uffici del nuovo proprietario del Palermo, è una vetrina. All’interno, una struttura d’accoglienza molto spartana: reception due giovani segretarie. Ci presentiamo: «Lavora qui il signor Richardson?». La ragazza a destra, golfino ciclamino, un bel viso, gentile e paziente, ben oltre la media degli impiegati inglesi, risponde: «Richardson? Ha detto Richardson». Abbiamo nominato un marziano. «Sì, Richardson. Se vuole facciamo lo spelling. R.I.C…». «No, no, lasci stare, ho capito. Ma qui non c’è nessun signor Richardson. Chi sarebbe scusi?». «E’ un signore che ha acquistato il Palermo, una squadra di calcio, italiana». Impassibile, la ragazza domanda: «Ma questo signor Richardson possiede per caso una società?». «Beh, oltre al Palermo, sarebbe l’amministratore delegato della Global Futures». «Global Futures… aspetti che guardo… Richardson… Global Futures… sì, ecco, ho trovato, è uno dei nostri clienti!». «Clienti?». «Sì, proprio così. Vede, qui nella Made Simple noi ci occupiamo di tante cose. Le aziende ci usano come indirizzo postale e noi inoltriamo la posta,anche all’estero. Curiamo la posta elettronica. Ci siamo solo noi a Londra, da undici anni», racconta orgogliosa la ragazza con il golfino ciclamino. «Insomma se volessimo incontrare mister Richardson, non è questo il posto giusto». «Esatto». LA PRIVACY Bene. Anzi male. Un viaggio a vuoto: la Global Futures da queste parti è solo una cassetta della posta. Diavolerie moderne, ma come recita una locandina della Made Simple, questa situazione garantisce la privacy ai propri clienti. Wenlock Street alle ore 17 è disciplinata, silenziosa. Un paio di impiegati indossano il caschetto e salgono sulla bicicletta per tornare a casa. I colpi di pedali e un flipper nostalgico dentro a un bar sono le uniche presenze che richiamano il concetto dello sport. Il calcio e Palermo sono lontani. Anche mister Richardson è lontano. Ma c’è posta per lui”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.