“Niente da fare, il Frosinone non s ’è smentito. La squadra autolesionista per antonomasia si è ancora fatta del male da sola. Un anno fa ha perso in casa i playoff in 11 contro il Carpi in 9, all’ultima giornata di questa stagione s’è fatto pareggiare nel proprio stadio dal Foggia in extremis buttando una A già in tasca. Adesso a Palermo, dopo essere andato in vantaggio, si è in opinatamente chiuso e s’è fatto ribaltare. Come? Ovviamente con un’autorete, per la serie: un altro harakiri è servito. E adesso per andare in A non ci sarà scelta: sabato deve vincere. PUBBLICO RECORD Servirà comunque un’impresa, perché questo Palermo è veramente tosto. Spinto da trentamila tifosi (record stagionale al Barbera), è andato sotto e non ha fatto una piega: ha fatto un assedio di 85 minuti, non ha più rischiato nulla e alla fine è stato giustamente premiato. Stavolta Stellone – attesissimo ex – ha giocato con una difesa a tre (dal suo arrivo era passatoa quattro) e non ha mai cambiato, pur avendo di fronte un attacco mai minaccioso. Il solo Dawidowicz s’è alzato per appoggiare i centrocampisti, ma giocando in una sola metà campo è stato abbastanza logico. Stellone si aspettava di più da Nestorovski, brontolante in panchina nelle gare precedenti, ma ha caricato a mille La Gumina, gioiello di casa fondamentale in questi playoff. Prima la rete in semifinale a Venezia, poi quella del prezioso pareggio col Frosinone (e sono 11 in questa stagione), quindi una partecipazione concreta sul 2-1: Palermo adesso è ai suoi piedi. I GOL A gelare il Barbera era stato il solito Ciano dopo soli 5’: ripartenza del Frosinone, rimpallo vinto sulla trequarti e, senza pensarci, micidiale sinistro a fil di palo. Peccato che poi il capocannoniere giallo sia sparito, e con lui Dionisi che non ha contribuito ad alleggerire l’assedio. Proprio Dionisi ha avuto una palla interessante in area per cercare il 2-0, ma l’ha lisciata clamorosamente. Capovolgimento di fronte e pareggio del Palermo: palla laterale di Coronado per La Gumina al limite, controllo e girata in una mattonella con Vigorito battuto. Il pareggio era nell’aria, soprattutto quando Nestorovski ha mandato alto (ma Gori l’aveva strattonato, ci poteva stare il rigore) e quando Dawidowicz sempre di testa ha girato a lato. Segnare al 45’ è stato decisivo: Palermo ricaricato, Frosinone a terra, con un parapiglia costato caro ai due d.s. Valoti e Giannitti (espulsi). ASSEDIO L’assedio rosanero è proseguito nella ripresa, facendo girare palla e cercando la giocata da Coronado ed agli esterni. Il 3-5-2 di Longo, subito dopo il vantaggio, è diventato 5-3-2 per un bunker spesso vacillante ma solido. L’occasione più limpida è stata ancora per La Gumina al 16’, ma stavolta il tiro è filato alto. Poi al 36’, all’ottavo corner, il piccolo Immobile ha fintato ingannando Terranova (siciliano cresciuto proprio nel vivaio rosanero), che di ginocchio ha girato nella sua porta. Nella bolgia del Barbera c’è stato ancora un tentativo del Palermo (ma Nestorovski era in fuori gioco) e un risveglio timido del Frosinone. Che sabato, pur decimato, dovrà avere ben altra consistenza, nei piedi e nella testa.”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.