“Più che una scommessa, un talismano. Balotelli si esalta ogni volta che veste una nuova maglia: segna o vince. O fa entrambe le cose, partendo dalla panchina o da titolare. Così il Nizza, che gli offre la possibilità di rimettersi in orbita, si trova in rosa un asso che porta bene. Da calare magari già stasera, nell’atteso derby contro il Marsiglia. E magari dal 1’ nel 352 che il tecnico Favre ha provato anche ieri in un blindato allenamento finale all’Allianz Rivera. E dove saranno in 30mila per ammirare l’italiano che vuole cancellare «l’errore» di aver firmato per il Liverpool, due anni fa. ESORDI La sindrome vincente, comunque, Balotelli se la porta dentro fin dalle primizie nerazzurre, con il 20 sul Cagliari al debutto nel 2007. Zero gol. Ma aveva timbrato due volte in una precedente amichevole e si concesse poi il doublé alla prima da titolare in un 41 esterno alla Reggiana, in coppa Italia. Tre anni dopo, eccolo al Manchester City. Ed è subito gol partita al Timisoara nei preliminari di Europa League. Nel gennaio 2013, Balo passa al suo Milan lasciando immediatamente il segno: doppietta per affondare l’Udinese (21). Seguono sei mesi infuocati con 12 gol in 13 presenze, per portare i rossoneri in Champions. Nel 2014 è di nuovo Premier, ma a Liverpool. Primi minuti e 30 al Tottenham, sprecando tre gol. Riscattandosi però al debutto in Champions. Lo scorso anno, ancora Milan, ma alla ripartenza il derby va all’Inter. Alla prima da titolare, invece, Balotelli spiana la strada per il 32 a Udine. ERRORE REDS Poi più niente. Ma gli ultimi due anni, ricorda lo stesso Balotelli in un’intervista esclusiva concessa all’ex nerazzurro Olivier Dacourt in onda stasera su Canal+, sono stati i peggiori della sua carriera. E l’errore, precisa Mario, fu firmare al Liverpool. Scelta che l’ha allontanato dalla Nazionale, la maglia che ama di più e che intende riconquistare recuperando il tempo perduto. Ieri, a Nizza, si mormorava della possibilità di schierarlo dal 1’. Balo è convocato e ha lavorato duro, come spiega il portiere Cardinale, vittima degli esercizi di rifinitura del nuovo compagno: «Si sta integrando bene, parla già un po’ di francese e appena arrivato ha chiesto quale fosse la partita più sentita. Gli abbiamo detto quella con il Marsiglia. Per me è pronto. E posso assicurarvi che ha un tiro potente e preciso». Adesso, tocca a Balo”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.