Gazzetta dello Sport: “Foschi-Zamparini, primi attriti? I dettagli”
“C’è un biennale pronto, ma senza la firma. Ci sono alcune settimane di lavoro nelle quali è stata avviata la grande macchina delle cessioni dei cosiddetti big, ma solo come consulente. Nel mezzo poi ci sono i dubbi, quelli di Rino Foschi, d.s. inpectore, ma non ancora sotto contratto. Che il dirigente cesenate sia legato alla causa del Palermo è arci noto, che tornerebbe volentieri a ricoprire un ruolo dirigenziali pure. Poi, però, ci sono i fatti che devono portare all’ufficializzazione e questa settimana sarà fondamentale in tal senso. Da giovedì in poi può accadere di tutto. Servono dei segnali da parte di Zamparini, indicazioni chiare sulla reale operatività del dirigente anche in chiave acquisizioni. Perché non basta che il patron a suon dilettere aperte attraverso il sito del club rosanero dica che Foschi è il nuovo d.s. e che stanno lavorando insieme per la risalita in Serie A. Finora entrambi i messaggi non sono del tutto veritieri, sia perché l’ex dirigente del Cesena ancora non ha messo nero su bianco, sia perché costruire una squadra che ambisca alla promozione sarà un’operazione impossibile. NECESSITA’ Zamparini ha chiesto a Foschi di tornare, proprio perché è consapevole della grave situazione economica che passa necessariamente da un’imponente campagna di smantellamento dell’organico: servono 25 milioni di euro per sopravvivere. Il patron sa che il suo ex d.s. in questo è uno dei pochi in giro a saper far cassa e a lavorare con pochi spiccioli. I dubbi riguardano il post cessioni esono quelli di Foschi, soprattutto dopo l’esperienza di due annifa, quando dopo avere ceduto al meglio Vazquez e risolto il contenzioso con Mascardi per Dybala, non è stato assecondato nella campagna acquisti anche per una fronda dei consulenti di Zamparini. Il che portò alle dimissioni, dopo nemmeno un mese di lavoro. E’ anche vero, però, che allora, con il Palermo in Serie A, il patron aveva più margini di manovra grazie agli introiti dei diritti televisivi, mentre quest’anno non ha più soldi da gettare. VISIONI OPPOSTE Le avvisaglie di un déjà vu, però, hanno iniziato a fare capolino con alcune diversità di vedute, come su Posavec, il portiere bocciato dai risultati per il secondo anno consecutivo, che Foschi sta cercando di piazzare in prestito e che il patron vorrebbe rilanciare il prossimo anno di nuovo come titolare. Della serie che se sbagliare è umano, perseverare oltre che essere diabolico diventa anche una ripicca inutile, che può far male soltanto alla squadra. Le titubanze per un Foschi terderivano da situazioni come queste e a due settimane dal ritiro sarebbe il caso di avere le idee chiare sul da farsi: prima di tutto perché non sarà semplice vendere i pezzi pregiati alle cifre che chiede Zamparini e poi perché servirà una linea ben definita per la costruzione della squadra. Una via che passerà necessariamente dai prestiti e dai parametri zero. Foschi ha già individuato alcune situazioni di questo tipo, ma attende la replica di Zamparini nonappena gliele sottoporrà. Se fosse contraria, allora potrebbe declinare gentilmente l’invito per continuare a fare da consulente esterno insieme a tanti altri che orbitano attorno all’imprenditore friulano. C’è, però, ancora una settimana di tempo perché il Foschi tervada in porto”. Questo quanto riportato da “La Gazzetta dello Sport”.