“Re per due notti, in attesa del Pescara domani sera. Il Palermo ha preso la vetta, non è stata una passeggiata col Cosenza, beffato ancora nel finale, quando pregustava un punto pesantissimo, questa volta non da un episodio come con il Pescara, ma dalla furia arrembante del Palermo. Ha deciso Puscas sbucato di testa su un lob di Nestorovski, dopo il botta e risposta Salvi-Baclet, confermando una tendenza sempre più decisiva dei rosanero: è il sesto gol dopo i 40′ del secondo tempo, il quarto della gestione Stellone. La partita è stata dai due volti anche per via del campo allentato dalla pioggia. Braglia l’aveva preparata bene imbrigliando le linee di passaggio avversarie e optato per un 3-5-2; Stellone ha ancora fatto diversi cambi però questa volta non gli hanno dato la freschezza sperata fin dall’inizio.
A VUOTO Al Palermo sono mancati i colpi degli uomini di qualità e soprattutto il supporto di Jajalo e Murawski spesso imprecisi. I tentativi di Moreo e Trajkovski su punizione dal limite sono risultati poca cosa rispetto al predominio territoriale messo in atto. Sembrava una gara che potesse essere decisa dagli episodi, alla fine hanno pesato i cambi di Stellone che in panchina non ha seconde linee ma titolari a tutti gli effetti.
CAMBI Alla fine le mosse dei tecnici hanno lasciato il segno. Il Palermo ha trovato maggiore imprevedibilità ma ha sbloccato su corner con Salvi lasciato solo a staccare di testa. Gioia durata solo un minuto. Garritato con un cross ha tagliato fuori Struna e Salvi servendo Baclet che insacca. Il Palermo ha messo in campo la reazione da grande squadra e gli esterni sono stati decisivi. Al 40′ Aleesami ha iniziato a seminare il panico sulla sinistra e dopo uno scambio con Trajkovski è nata l’azione che ha fatto colpire la trasversa a Puscas, cinque minuti dopo il norvegese ha lanciato Nestorovski in area, lo scavino del macedone si è rivelato un assist per Puscas che ha timbrato la vittoria.
NERVI TESI La gioia dei pochi intimi al Barbera è esplosa come la rabbia del Cosenza, che poco prima aveva sfiorato la rete con Di Piazza e ha finito la gara con i nervi tesi ed in 10 per l’espulsione di Idda. Il Palermo si conferma squadra da battaglia, se non usa il fioretto può usare la sciabola. Il segnale lanciato al campionato, in vista del big match col Pescara, è forte”. Questo quanto scrive l’edizione odierna de la “Gazzetta dello Sport” in edicola oggi.