“Stellone e il Bari, siamo agli sgoccioli. Salvo sorprese oggi la società annuncerà l’esonero del tecnico romano e del suo staff. In arrivo il 53enne Stefano Colantuono, anch’egli romano, che si lascia alle spalle esperienze in A con Palermo, Torino, Atalanta (ha vinto la B) e Udinese. Si attende il suo ok definitivo per oggi. Un passaggio di consegne tutt’altro che agevole, ma reso obbligato dalla realtà. Allo studio dei legali del presidente Giancaspro la possibile (ma difficile) transazione con Stellone, legato al Bari fino a giugno 2018 per complessivi 600mila euro netti. In quanto a Colantuono (la settimana scorsa ha detto no al Cesena), preferito a Delio Rossi, Corini e Panucci, firmerà un accordo di 7 mesi con opzione per il prossimo anno e bonus per la A. INCONTRO Il presidente Mino Giancaspro ha voluto dormirci su una notte, fra sabato e domenica, per non avere più dubbi. In realtà, dopo un’attenta analisi con il d.s. Sean Sogliano (nelle ultime ore si sono sentiti più volte al telefono), aveva già deciso di chiudere con Stellone. Nel frattempo il d.s. biancorosso ha intensificato i contatti con Colantuono, pianificando i termini dell’accordo. Ieri sera, nei pressi di Pescara, l’incontro a tre fra Giancaspro, Sogliano e Colantuono. Il copione prevede (oggi) la comunicazione dell’esonero a Stellone, poi la presentazione (domani) del nuovo tecnico e sempre martedì il primo allenamento di Moras e soci agli ordini di Colantuono. A Latina il punto di non ritorno. Ennesimo primo tempo da brividi e una ripresa appena decorosa. Ancor più preoccupante l’analisi di Stellone: «Non riesco a trovare spiegazioni, ancora una volta abbiamo regalato un tempo». Con un velo di rassegnazione che ha allarmato i dirigenti biancorossi. Se il capo non riesce a trovare validi argomenti alle debacle del suo gruppo, se non immette la forza per ripartire, è inevitabile un cambio al timone. Del resto i risultati ottenuti, la qualità del gioco e la mancanza di duttilità tattica (ha cambiato sempre la formazione, mai il 442) concedono pochi alibi a Stellone che, per la prima volta lontano da Frosinone, ha scoperto quanto sia dura la vita in panchina. Facile che non abbia avuto tutti gli uomini desiderati dal mercato. Ha dovuto plasmare un gruppo nuovo, in poco tempo e in una piazza che non poteva attendere a lungo. E poi ha fatto i conti con tanti,decisamente troppi, infortuni. CHANCE È vero che la società non poteva spendere (alla luce dei congrui esborsi di Giancaspro, per resettare un quadro finanziario tutt’altro che florido). Come è indiscutibile che non siano arrivati sconosciuti, ma gente competitiva per la B. Dal canto suo Sogliano, consapevole che un cambio tecnico sia traumatico per un club che non naviga nell’oro, gli ha fornito una chance per rialzarsi. Altrimenti la storia barese di Stellone si sarebbe già chiusa dopo il crack di Frosinone”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” .