“La galleria d’arte contemporanea è stata itinerante – ha toccato quindici città – ed è rimasta aperta nove mesi, da fine agosto a metà maggio: la mostra si è aperta con una pennellata dell’astrattista serbo Stevan Jovetic e si è chiusa con un capolavoro dell’impressionista Gonzalo Higuain, l’artista più rappresentato con ben quattro opere lungo l’anno. Alla fine, sono rimaste nove prodezze, le più belle, una per ogni mese di campionato. È arrivato il momento di scegliere la migliore. «La perla rosa» ci ha accompagnato lungo tutto il campionato: la Gazzetta ogni settimana ha premiato il miglior gesto tecnico della giornata, tra i quali ha poi ogni mese eletto il colpo migliore. La lunga corse a tappe ha decretato la vittoria finale di Higuain, l’unico a ottenere il primo posto per ben quattro volte. Il Pipita ha sfiorato anche il titolo di perla dell’anno proprio con l’ultimo gol, quella girata contro il Frosinone che lo ha reso l’attaccante più prolifico in un singolo campionato nella storia del calcio italiano. Sfiorato, però. Il colpo più bello non appartiene a lui ma a Mauricio Pinilla, che delle rovesciata è il re incontrastato. MAI VISTA Il cileno dell’Atalanta, che ha le ali tatuate sul collo, ha segnato con la «cilena» cinque dei suoi undici gol in nerazzurro. È la sua specialità. Due di queste gli sono valse la perla di giornata e del mese. Bellissima quella contro il Milan, ad aprile. Ancora migliore, anzi meglio di tutte, la rovesciata in SassuoloAtalanta del 13 settembre, terza giornata. Per la Gazzetta, è il gesto più bello della stagione. Il motivo? Perché è uno spettacolo e lo vedono tutti, ha quella rotondità proprio della «bicicletta». Ma soprattutto perché è un pezzo unico, peculiarità di ogni oggetto d’arte che si rispetti. Abbiamo applaudito rovesciate nello stile di Carletto Parola, immortalata sulle figurine, rabone alla Maradona, conclusioni a giro alla Del Piero, tiri al volo alla Van Basten, cucchiai alla Panenka o alla Totti, colpi di tacco alla Crespo. Bellissimi, alcuni anche meravigliosi. Ma sempre ispirati a qualche illustre predecessore. La «Pinillata» è inedita, almeno ad alto livello. Perché è sì una rovesciata, ma senza il caricamento delle gambe per l’esplosività nello stacco, e soprattutto il cileno colpisce il pallone con il piede «sbagliato». L’avevamo definita «rovesciata al contrario», ma servirebbe qualcosa di più specifico: «gancio in rovesciata» potrebbe andare e il copyright apparterrebbe soltanto a lui, perché Mauricio tira giù dal cielo il pallone con quello che sembra un gancio. E lo trasforma in una perla lucente. LE PAROLE DI PINILLA «Ringrazio la Gazzetta per il riconoscimento. La rovesciata è un gesto tecnico che mi riesce naturale fin da piccolo e non ho mai avuto paura di tentarla: da bambino mi sono esercitato molto per impararla, causando anche qualche dispiacere a mia madre… La “cilena” contro il Sassuolo è stata bella e particolare: avrei dovuto colpire di sinistro e invece ho fatto gol con il destro. Tutti i gol regalano emozioni e soddisfazioni, questi ti fanno anche sognare»”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.