Gazzetta dello Sport, ex rosa: “I Rigoni, fratelli del gol dieci anni dopo i Lucarelli. Nicola e Luca a segno nella stessa giornata in Serie A. Poi festeggiano insieme su Whatsapp…”
“Quand’era piccolo Nicola giocava a fare l’attaccante. «Tirava da ogni posizione, segnava dozzine di gol. Fino ai 12 anni ha sempre giocato davanti». Lo racconta la memoria di Gigi Rigoni, che oggi è l’allenatore del Summania (Promozione veneta) e da sempre è papà di Nicola. E anche di Luca. Due che poi hanno fatto una vita da mediano e nell’ultimo weekend di Serie A hanno dato una spolverata alle statistiche di categoria: era da circa dieci anni che una coppia di fratelli non segnava nella stessa giornata. QUELLI DI COGOLLO Il pallone, ed è questo il compito di Nicola al Chievo e di Luca al Genoa, devi darlo a chi finalizza il gioco. Ragazzi cresciuti a Cogollo del Cengio (seppure nativi di Schio), borghetto di 3.500 anime ai piedi dell’Altopiano di Asiago, dove tutti conoscono tutti. «Siamo felicissimi – spiega il sindaco Piergildo Capovilla, il cui figlio Marco ha giocato nelle giovanili del Vicenza con Luca -. Spero di vederli qui a fine campionato per un incontro con i giovani del posto, sarebbe una bellissima giornata di festa». Da quelle parti non si vive di notorietà, i ricordi più profondi sono legati alla Prima Guerra Mondiale, quando i Granatieri italiani pur di difendere il Monte Cengio si gettavano nel vuoto abbracciati al nemico. Ecco, Luca e Nicola provengono da lì. E dallo scorso weekend si prendono una fettina della storia del calcio italiano perché hanno segnato nella stessa giornata. Risalendo la corrente degli ultimi 40 anni della Serie A ci sono riuscite altre sei famiglie: i Savoldi, Giuseppe e Gianluigi, i Baresi, Franco e Beppe, gli Inzaghi, Filippo e Simone, i Cossato, Federico e Michele, i Filippini, Antonio ed Emanuele e i Lucarelli, Alessandro e Cristiano. Un ristretto elenco del telefono-gol. WHATSAPP Ha iniziato il piccolo Rigoni, sabato sera al San Paolo. Mentre Luca era in ritiro e stava davanti alla tv. Dopo appena 62 secondi Nicola si è ricordato di quando era bambino, ha soffiato palla a Chiriches ed è scappato a segnare. «Di istinto – racconta Luca – gli ho mandato subito un messaggio. Poi mi ha risposto che io già dormivo… Ma quando succede una cosa bella a tuo fratello, è come se accadesse a te». Dalla sensazione all’atto. Il pomeriggio dopo è proprio Luca a girarsi in un fazzoletto di campo e segnare il gol vittoria contro l’Empoli. «Ci siamo mandati un messaggio sul gruppo di Whatsapp che abbiamo in comune con gli amici del paese – dice Nicola -, erano tutti felici». Lui, forse, di più. Perché oltre ad aver segnato il secondo gol più veloce della storia del Chievo (dopo Paloschi), ha soprattutto segnato il suo primo gol in Serie A. «Domenica è venuto a pranzo qui da noi – racconta papà Gigi – assieme alla compagna e alla loro bambina. Nicola è taciturno e serioso, ma si capiva che era soddisfatto». C’E’ ANCHE EMILIANO E poi c’è Emiliano Rigoni. Che entra nella storia in medias res: in Italia è l’una e mezza della notte tra sabato e domenica quando in Argentina si gioca Independiente-Colòn. Al 90’ è già tutto deciso: 3-1 per l’Independiente. Ma è allora che Emiliano, argentino di nascita ma con passaporto italiano, segna il gol del 4-1. E con quel cognome, non poteva che fare il centrocampista”. Questo è quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.