“L’Europeo scatterà tra sei mesi esatti, il 10 giugno a Saint-Denis, ma non ha ancora una copertura televisiva in Italia. Nell’era del boom dei diritti tv sportivi, e calcistici in particolare, sembra un paradosso eppure le ragioni non mancano. Nostra previsione, prima di stracciarsi le vesti nel timore di non poter guardare la Nazionale in tv: alla fine l’Europeo verrà trasmesso dalla Rai, che un accordo, in un modo o nell’altro, lo troverà con l’Uefa. Quel che è certo, a oggi, è che la distanza tra domanda e offerta è abissale e non c’è un interesse concreto di un’altra emittente, a parte quello della tv di Stato. Non di Mediaset che aveva annusato l’aria mesi fa giusto per sondare il mercato e resta fortemente concentrata sulla costosissima partita della Champions, né di Sky che aveva già rinunciato ai grandi eventi “spot” (quelli concentrati in poche settimane) cedendo a prezzi di saldo la prossima Olimpiade proprio alla Rai. INTERESSI La verità è che, commercialmente parlando, un Europeo – come un Mondiale o un’Olimpiade – è un’operazione in perdita, coi diritti schizzati a questi livelli. Alle pay tv non conviene affatto perché gli aumenti degli abbonamenti sono impercettibili e i differenziali degli incassi pubblicitari non coprono gli esborsi. E la Rai? È diverso perché è una tv pubblica e ci sono anche interessi nazionali da tutelare. Ma è altrettanto vero che i manager di Viale Mazzini gestiscono soldi pubblici e non possono scialare. Da qui l’impasse sull’Europeo. Inizialmente l’Uefa pretendeva addirittura 130 milioni, dopo che l’edizione precedente, quella del 2012, era costata alla Rai poco più di 100 milioni. A Nyon s’immaginavano che aumentando il numero delle partite da 31 a 51, in seguito al format allargato a 24 squadre, il valore televisivo potesse crescere di conseguenza. Sbagliato, anche perché la qualità media della manifestazione si è livellata verso il basso. La crisi economica, con i tagli nel settore pubblicitario in Italia, ha complicato i piani. PROSPETTIVE Fatto sta che la Rai, all’asta, ha presentato un’offerta un po’ sopra i 50 milioni per trasmettere 23 partite, rigettata dall’Uefa. Da qualche mese vanno avanti con estrema difficoltà le trattative private. Ora l’Uefa vorrebbe 100 milioni, ma la spesa resta fuori portata. In campo però non sembrano esserci alternative alla Rai, che può spendere peraltro il jolly dell’alta visibilità, non marginale per gli sponsor dell’Europeo. Passeranno ancora diverse settimane di trattativa ma il matrimonio tra l’Uefa e la Rai s’ha da fare. Conviene a entrambe”. Questo quanto riporta l’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” in merito ai diritti Tv degli Europei che si terranno in Francia il prossimo giugno.