Gazzetta dello Sport: “Europa League, ritorno playoff: il Marakana non fa paura. Sassuolo, l’Europa è tua. Storica qualificazione della formazione emiliana”
“A ll’ingresso del magnifico parco sulle rive della Sava c’è un’enorme lavagna che in alto riporta la frase «Before I die I will…» che chiunque può completare in basso scrivendo con un gessetto il desiderio da esaudire prima di morire. Com’è normale, sono quasi tutti irrealizzabili: molto gettonati una vincita milionaria, un trionfo a Wimbledon (è pur sempre la casa di Djokovic, questa) e una serata galante con Beyoncé. Ma visto che anche la più sfrenata immaginazione ha un limite, nessuno ha osato ipotizzare di arrivare in Europa League con la Stella Rossa. Quello è il sogno del Sassuolo e magari qualche vecchio tifoso neroverde un po’ di tempo fa si sarà pur fatto scappare una frase tipo «prima di morire vorrei vedere il Sassuolo in coppa». Desiderio esaudito: benvenuti in Europa. SENZA STORIA Quella del Marakana, sempre affascinante ma decisamente meno caldo rispetto al glorioso passato, è stata una formalità. Il Sassuolo è di due categorie superiore ai serbi: due, sì, perché mentre i neroverdi giocano meritatamente in Europa, la Stella Rossa non vincerebbe facilmente nemmeno la nostra Serie B. Il livello tecnico è inquietante, la palla scorre lentissima forse per adeguarsi ai movimenti moviolistici di alcuni giocatori e le idee di gioco sono rare e confuse. Le combinazioni sono sporadiche e l’unica grande occasione del primo tempo capita per una disattenzione generale del Sassuolo, che libera Mouche al tiro: Consigli si esalta e Vieira calcia altissimo il tapin non certo complicato. A quel punto, però, è tutto già finito perché dopo un palo di un Matri vivace (che poi prenderà anche la parte superiore della traversa e avrà altre occasioni) Berardi aveva punito la Stella con un classico del repertorio: dribbling a rientrare e sinistro nell’angolino. NUOVA SFIDA La differenza di valori in campo ha forse un po’ condizionato anche il Sassuolo che però a tratti ha mostrato qualche buona combinazione soprattutto sulla destra dove l’esordiente Lirola ha mostrato grandi potenzialità. La bellezza del Sassuolo sta nel fatto che guardando un’azione riesci ormai a prevedere e pregustare lo sviluppo, ma la realizzazione è comunque piacevolmente sorprendente. Ieri la vittoria è sfuggita per un po’ di imprecisione e di sfortuna in avanti e per l’orgoglio della Stella Rossa che ha trovato con un tiro dal limite la rete del pareggio. Il calo di tensione della ripresa è legato inevitabilmente alla qualificazione già raggiunta e, anche se Di Francesco giustamente predica maggiore attenzione e cattiveria, sono piaciute la serenità e la consapevolezza con la quale i neroverdi hanno affrontato l’impegno. Rispetto alla scorsa stagione non ci sono più due titolari fissi come Vrsaljko e Sansone, ma la squadra continua a giocare a memoria e la prestazione di Lirola dimostra che il Sassuolo sa sempre guardare avanti. Adesso si apre una sfida nuova: il doppio impegno durante la stagione, il tentativo di crescere ancora, la necessità di fare un altro passo in avanti reggendo la pressione di dover sempre essere all’altezza del nuovo status meritato sul campo. Ma si vive meglio quando c’è una nuova sfida da affrontare. E chissà cosa scriverebbe Di Francesco se passasse davanti alla lavagna del parco sulla Sava.”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.