Gazzetta dello Sport: “Euro 2024: Spalletti ha scelto i convocati, i nomi”
L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sui convocati di Spalletti in vista degli Europei.
I ballottaggi A centrocampo i senatori ci sono tutti: Jorginho, Barella, Locatelli, Cristante, Pellegrini, Frattesi. Il settimo biglietto per l’Europeo se lo giocano Bonaventura, El Shaarawy e, un po’ più indietro, Folorunsho. Resta l’attacco, e qui il nome nuovo ma non troppo è quello di Scamacca: partiva in svantaggio dopo l’ultima esclusione, ma lo strepitoso sprint con l’Atalanta ha fugato ogni dubbio. Sull’aereo per la Germania ci sarà, magari con la 9. Dentro, ovviamente, anche Chiesa, Retegui e Raspadori. Conti alla mani, anche qui manca un posto da assegnare: andrà a uno tra Orsolini, Politano e Zaccagni. Fuori dai giochi il crepuscolare Immobile e Lucca, sorpassato definitivamente da Scamacca.
Portieri Gigio Donnarumma è il numero uno indiscusso. Appena premiato come miglior portiere della Ligue 1 – lui che lo era stato dell’Europeo 2021 -, difenderà lui i pali dell’Italia. Come secondo sicuro ci sarà Guglielmo Vicario, strepitoso nel suo primo anno inglese al Tottenham. Per il terzo slot sarà ballottaggio: il Meret scudettato ma declinante nella tremebonda stagione del Napoli è insidiato dal rampante Carnesecchi, protagonista dell’Atalanta finalista di Coppa Italia ed Europa League.
Difesa Il reparto è praticamente completato. Con tanto di debuttante. Magari formalmente Spalletti lo inserisce ancora in quel famoso 20 per cento, ma Riccardo Calafiori con ogni probabilità farà parte della spedizione europea. Ancora zero presenze con i grandi ma il suo rendimento nel Bologna è stato troppo impressionante. E poi può giocare da centrale e da terzino sinistro (possibile, visto che mancherà l’infortunato Udogie). L’età è un dettaglio in un reparto di comprovata esperienza: a partire dalla falange interista, con Bastoni, Darmian, Acerbi. E poi Mancini, che ha risalito posizioni dall’arrivo di De Rossi, Scalvini e Buongiorno, leader del Torino che ha la quarta difesa della Serie A. Nel settore esterni, Di Lorenzo è un fedelissimo spallettiano, Dimarco il padrone della sinistra campione d’Italia, Cambiaso l’utile multiuso che si è imposto nella Juve. E poi c’è Bellanova: gli sono bastati 45′ di scorribande negli Usa per convincere il c.t.
A un mese esatto dall’inizio dell’Europeo dove arriviamo da campioni in carica – si parte con Germania-Scozia il 14 giugno a Monaco di Baviera – l’Italia è fatta. O quasi. Lo ha detto più o meno chiaramente il c.t. della Nazionale Luciano Spalletti in occasione della presentazione di Vivo Azzurro tv, la piattaforma digitale della Federazione: «Le convocazioni sono fatte per l’ottanta per cento, poi c’è un 20 aperto a chi vuole dimostrare di starci dentro, di sicuro la maglia azzurra non è un giochino personale».
La percentuale espressa dal c.t. non era ancora influenzata dal forfait di Nicolò Zaniolo: l’ex romanista era rimasto sotto l’attenzione (e la chiamata) di Spalletti nonostante un’annata non proprio scintillante all’Aston Villa, ma proprio con la maglia Claret&Blue lunedì sera si è procurato una microfrattura al piede nella partita contro il Liverpool. Almeno un mese di stop: quindi, per Zaniolo niente Europeo. In realtà, forse Spalletti è stato largo: senza fare troppi calcoli, quel «20% aperto» dovrebbe riguardare almeno cinque possibili ingressi, ma in realtà la rosa dovrebbe essere già fatta per almeno 23 nomi su una rosa di 26, con la difesa – batteria di esterni compresa – già al completo, e con tre ulteriori ballottaggi per le posizioni vacanti.