“Ha scelto la maglia numero 5, quella che una volta era indossata dagli stopper, giocatori duri, fisici e arcigni. Che poi sono le caratteristiche di Slobodan Rajkovic, 27 anni, nazionale serbo, da qualche giorno a disposizione di Ballardini. Zamparini lo ha pescato in Germania (al Darmstadt): a fare da intermediario il suo più fidato consigliere, il tanto discusso Curkovic. Stavolta, però, non si tratta di un giovane sconosciuto, ma di un giocatore con un passato tutto da raccontare e un futuro che Rajkovic spera sia roseo come la maglia della sua nuova squadra: «Ho scelto Palermo perché avevo voglia di cambiare – dice Rajkovic – e perché il Palermo è un club di grande tradizione. Sono fiducioso e convinto di aver fatto la scelta giusta per la mia carriera e per la mia famiglia».
REFERENZE Prima di accettare l’offerta di Zamparini, Rajkovic si è consultato con i suoi amici e connazionali, e le referenze raccolte sono state positive: «Ho parlato con diversi colleghi che conoscono il calcio italiano. Per esempio con Kolarov, Stankovic e Caldirola (suo compagno al Darmstadt, ndr). Mi hanno tutti consigliato di accettare. La Serie A è un ottimo campionato, molto tattico e duro. Ci sono grandi attaccanti e io mi sento pronto per questa nuova sfida». Rajkovic ha firmato un contratto fino al 2020. Il Palermo l’ha scelto per le sue qualità tecniche, per la sua esperienza e per il carisma. Nelle intenzioni di Zamparini l’ex difensore del Chelsea, infatti, è destinato a ricoprire un ruolo da leader all’interno dello spogliatoio. Il club londinese nel 2006 sborsò oltre 5 milioni per aggiudicarsi l’allora sedicenne Rajkovic, considerato dai più un talento di livello mondiale.
SPUTO In Inghilterra però non è riuscito ad imporsi, vuoi per problemi burocratici, vuoi per un disdicevole episodio rimasto negli annali: uno sputo all’arbitro nel torneo olimpico di Pechino con conseguente squalifica di un anno: «Di questo argomento ne ho parlato tante volte – dice serenamente Rajkovic –. Penso sia giusto non discuterne più, dopo tanti anni. Quello che tengo a precisare è che non sono un cattivo ragazzo, non sputo alla gente per strada. È stato solo un episodio della mia carriera, parecchio lontano». Un fattaccio che però ha inevitabilmente rallentato il percorso di crescita di Rajkovic, tanto quanto gli infortuni successivi. L’anno scorso, con la maglia del Darmstadt, 17 presenze tra campionato e coppa di Germania: «C’è stato qualche problema contrattuale e dovevo recuperare da un infortunio, ma adesso sto bene. Non credo di essere lontano dalla migliore condizione anche perché ho iniziato a lavorare in anticipo rispetto ai miei attuali compagni, visto che in Germania il campionato inizia prima che in Italia. Per quanto riguarda l’aspetto tattico, ho giocato nella difesa a 3 soprattutto in nazionale, anche con Mihajlovic in panchina. Qui posso imparare tanto, perché ci sono i migliori allenatori al mondo. Il mio modello? Beh, mi piace il bel calcio, ma ammiro tanto Piqu黓. Questo quanto si legge nell’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.