L’edizione odierna della “Gazzetta dello Sport” riporta le dichiarazioni di Alberto Pelagotti, portiere del Palermo: «Credo che fuori casa siamo stati bravi ad adattarci ai campi della Serie D che non sono proprio semplicissimi: sono quasi tutti in sintetico e stretti, ma questo ci ha permesso di essere più compatti, subendo poco. Quello lontano dal nostro stadio è sicuramente un andamento da mantenere anche nel girone di ritorno. Al Barbera siamo chiamati a fare gioco, ad essere più spavaldi. Inevitabilmente, questo atteggiamento ci porta a soffrire di più dietro. Certo, aver perso due volte in casa può sembrare un paradosso, ma ci può stare se si pensa che questa è una squadra che ha vinto le prime 10 partite. Tutte le gare non si possono vincere. Nelle ultime annate poca gente è andata allo stadio, ma col cambio di società il pubblico è tornato ad avvicinarsi al Palermo. Abbiamo trovato una città e una tifoseria con voglia di riscatto e ci hanno dimostrato attaccamento e calore. Insomma, è come se ci fosse un giocattolino nuovo e noi dobbiamo essere bravi a rinnovarlo ogni anno. E poi sono rimasto stupito dalla cordialità dei palermitani, cosa che dalle mie parti si è un po’ persa. Io sono qui per la Serie A, voglio arrivarci con questa maglia e in questo stadio dove l’ho persa nel 2017, quando giocavo nell’Empoli».