Gazzetta dello Sport: “Ecco Djurdjevic, spunta nel finale. È l’uomo-salvezza, nella media tocchi-gol è dietro Higuain”
“Tracce di un futuro non molto lontano. In un Palermo che si sta evidenziando sempre più come una squadra vietata all’esperienza, affiorano le zampate di Uros Djurdjevic. Il serbo si sta specializzando nei gol di rimonta. La rete che ha determinato il 2-2 finale col Sassuolo non è un inedito, aveva fatto lo stesso col Carpi all’andata, nella gara del suo esordio in rosanero e in A. Era subentrato a Gilardino, e a 2’ dal termine ha siglato la rete del pari, guarda caso un altro 2-2. Punto pesante quello di Reggio Emilia e che sia stato il 21enne di Belgrado a determinarlo è un segnale incoraggiante per il presidente Zamparini che in estate l’ha preso a parametro zero, approfittando della risoluzione col Vitesse, come sostituto di Belotti. CHE MEDIA Due gol in 9 presenze (di cui 4 da titolare) che hanno fruttato altrettanti punti, ma il dato più curioso è che Djurdjevic ha segnato in media un gol ogni 47 palloni toccati. Tra i giocatori con almeno 90 tocchi solo Higuain (uno ogni 42) ha fatto meglio finora. Peccato che l’argentino sia un fuoriclasse conclamato, mentre il serbo deve ancora dimostrare di che pasta è fatto. Il paragone ingombrante dal punto di vista statistico può diventare uno stimolo per una crescita importante. In effetti, per i minuti giocati, Djurdjevic ha prodotto molto di più in proporzione, perché oltre alle due reti messe a segno c’è anche un palo centrato col Frosinone al Barbera. C’è da ricordare che sulla sua stagione ha influito pesantemente la frattura al malleolo della caviglia sinistra, rimediata nella gara col Milan a San Siro, che lo ha tenuto fuori tre mesi. E il ritorno nel tabellino dei marcatori può rappresentare un’ottima iniezione di fiducia per riuscire a sfondare. Zamparini lo vorrebbe vedere sempre in campo al posto di Gilardino nella logica della plusvalenza a tutti i costi. Domenica Schelotto e Tedesco l’hanno accontentato in virtù di un turnover che alla terza partita in sette giorni poteva starci. Alla fine la scelta ha pagato. Ma una visione più equilibrata del calcio consiglierebbe un dosaggio abbinato alla crescita tattica. DA MIGLIORARE Perché Djurdjevic ha gamba e potenza, ma difetta ancora nel tenere la palla per far salire i compagni e perde troppi contrasti. Aspetti che nell’economia di una gara costringono la squadra a giocare sempre a rincorrere gli avversari. Non ha a caso i due gol realizzati sono uno la fotocopia dell’altro: entrambi di testa su un cross laterale. L’abilità sulle palle alte non gli manca, così come il coraggio a buttarsi a capo chino negli spazi. Adesso serve lavorare su altri fondamentali. Di sicuro Djurdjevic, nonostante l’età, ha una forza caratteriale incredibile, il modo in cui ha recuperato dal brutto infortunio lo dimostra, così come la voglia che mette negli allenamenti. Ha fame e voglia di sfondare il giovane serbo. Può fare solo bene alla causa”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.