Gazzetta dello Sport: “È un’Under 21 già grande nella piccola Andorra. La Nazionale di Di Biagio può ipotecare l’accesso a Euro 2017”. Le probabili formazioni

“Andorra ha sbagliato lato. La difesa non è un muro – 21 gol subiti in 7 partite, fa peggio solo il Lichtenstein –, in compenso all’Estadi Comunal c’è un muro vero, che corre lungo la fascia opposta alla tribuna, a una pista d’atletica di distanza. Stranezze della partita più curiosa del girone di qualificazione all’Europeo Under 21: Andorra­Italia di stasera sembra una passeggiata e in effetti le statistiche lasciano pochi dubbi. Andorra ha appena vinto la prima partita della sua storia a livello Under 21 e i ragazzi convocati da Ruiz sono in buona parte studenti delle università di Barcellona. Hanno segnato solo un gol su rigore, però decisivo: contro la Lituania cucchiaio di Aaron Sanchez per l’1­0 definitivo. Grande stile. Il resto è un 4­4­2 di base con tratti di catenaccio da tv in bianco e nero. LA DOMANDA L’Italia insomma dovrebbe vincere per guardare con serenità futuro e passato. Futuro: un pareggio contro la Serbia, a inizio settembre, darebbe il via alle prenotazioni dell’hotel per la fase finale in Polonia. Passato: questa Italia prende forma, al punto che qualcuno sospetta sia una delle migliori Under 21 di sempre. Il confronto è complicato e ognuno può rispondere come preferisce alle domande chiave. La generazione 2017 è superiore alla squadra che nove mesi fa è arrivata a un tempo dalla semifinale europea? Come finirebbe una partita con il gruppo di Mangia, che aveva così tanto talento offensivo da non considerare Zaza? Siamo già al livello delle mitiche Under di Vicini e Maldini? IL TALENTO Primi elementi per valutare. Di Biagio ha un portiere di enormi promesse come Donnarumma, due centrali da top club come Rugani e Romagnoli e qualità in mezzo con Benassi­Cataldi. In più, i piedi di Berardi e Bernardeschi, due che insieme passano una volta nella vita di un c.t.. Mandragora, Masina, Conti e tanti altri possono crescere, ma la svolta può arrivare soprattutto da Monachello: se trovasse continuità, regalerebbe un 9 a Di Biagio e una certa completezza al quadro. LA RISPOSTA Il c.t. ieri ha accettato un paragone con la squadra dello scorso biennio, che di questi tempi iniziava una metamorfosi da Kafka: in un anno da cantiere informe al top europeo. «Sì, ora siamo a un livello decisamente superiore. Di solito nel primo anno si costruisce la squadra, ma questa volta siamo molto avanti. Dipenderà dalla Nazionale A, da quanti giocatori ci lascerà». La sensazione è che la squadra tra metà campo e trequarti sia di primissimo livello e la difesa potenzialmente al livello dell’Italia di Maldini, che tra il 1992 e il 1996 alla casella «gol subiti» aveva un codice binario, come il linguaggio dei primi computer: 0 oppure 1. Ancora Di Biagio: «La squadra dell’Euro 2013 aveva centrocampo e attacco tra i più forti in assoluto. Ora c’è abbondanza in mezzo: Sensi e Verre sono a casa, Locatelli è un ’98 di altissimo livello». Locatelli, ecco il nome nuovo. Il resto dipenderà dalla crescita degli attaccanti e dagli avversari, perché Germania e Portogallo non smettono di vincere. Prima attenzione ad Andorra, che oggi non arriverà in pace, nonostante la nazione non abbia un esercito. L’ultima volta che è stato scritto era per Italia­Costa Rica al Mondiale 2014. Non è finita un granché bene”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.

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Giulia Nasca