“L’effetto saracinesca continua e ora è certificato dalla titolarità nel ruolo. Alberto Pomini sta mettendo le mani sul campionato, con la speranza per l’allenatore Tedino che alla fine le abbia fatte mettere anche al Palermo sulla Serie A. Anche perché la scelta del tecnico di promuoverlo da chioccia di Posavec a numero uno non è stata delle più semplici. Si sarebbe, infatti, potuta ritorcere contro, nel caso di ulteriori risultati negativi. La predilezione di Zamparini per il portierino croato è ampiamente risaputa. D’altra parte, Tedino ha dato fiducia fino all’ultimo a Posavec, sperando di vedere ulteriori progressi, oltre a quelli messi in mostra nel girone di andata. I continui alti e bassi registrati dal giovane portiere, però, imponevano una scadenza. Perché c’era uno degli ultimi treni per la promozione diretta in Serie A da prendere e le incertezze commesse nelle partite contro Empoli e Foggia avevano pregiudicato il primato. SCONTRI DIRETTI L’esperienza, alla fine, si fa sentire di più rispetto alla freschezza e alla gioventù, non soltanto negli interventi ma anche, e soprattutto, nella gestione dei momenti. La mossa che ha portato alla scelta di Pomini è stata, tra le tante attuate da Tedino, quella che ha consentito alla squadra di uscire dalla crisi. Nelle ultime quattro partite il Palermo con l’ex Sassuolo in porta ha incassato soltanto 2 gol; mentre nelle tre precedenti con Posavec tra i pali ne aveva presi 6. La differenza tra il più esperto e il più giovane sta nell’incidenza degli interventi sul risultato finale, oltre che in una maggiore serenità trasmessa all’intero reparto difensivo. CONFRONTO Prendiamo gli scontri diretti con Empoli e Frosinone. Posavec ha giocato quelli contro i toscani e tra andata e ritorno ha incassato 7 gol. Invece, Pomini ho parato sia al «Benito Stirpe» che al Barbera e ha tenuto la porta inviolata in entrambe le occasioni, contribuendo così alla conquista di 4 punti, perché i suoi interventi hanno deciso la gara, sia all’andata che al ritorno. […]”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.