Gazzetta dello Sport: “È un Milan da…Erasmus. Vuole l’Europa coi ragazzi”
“Comunque andrà a finire, anche nella peggiore delle ipotesi, sarà una di quelle cose che a Vincenzo Montella nessuno potrà togliere. Fra chi non tifa le milanesi – quindi parliamo di osservatori neutrali – c’è una (robusta) corrente di pensiero che attribuisce al tecnico rossonero poteri vicini al soprannaturale nel riuscire a mantenere il suo Milan agganciato alla zona europea – e soprattutto all’Inter – in una stagione simile. Dove per simile si intende zeppa di difficoltà: dalla qualità non entusiasmante della rosa al closing in formato telenovela, dall’impossibilità di spendere denaro sul mercato di riparazione allo scarso entusiasmo di Berlusconi. Tra i fattori che ha dovuto maneggiare Montella ce n’è anche un altro, che avrebbe potuto essere un limite e invece è stato trasformato in un punto di forza: l’età della squadra, che lungo i mesi non ha mai cambiato colore. Verde, verdissima. Ecco il merito che nessuno potrà mai togliergli. Adesso come in autunno, il Milan continua a essere il club con l’età media più giovane del campionato: 25 anni e 255 giorni. PROGETTO L’ultimo sprint del torneo non sta mutando gli equilibri di una classifica – stilata in base a tutti coloro che hanno giocato almeno un minuto – dove i rossoneri sono stati al comando tutto l’anno. A volte per necessità, ma spesso anche per scelta, Montella ha gradito affidarsi a giocatori con la carta d’identità più leggera. E se a spingere la media verso il basso sono ovviamente i 18 anni appena compiuti da Donnarumma, uno che però Vincenzo ha trovato già titolare in prima squadra, diverso è il discorso di un altro diciottenne come Locatelli, che invece è stato un suo progetto e una sua scommessa. Va anche riconosciuto che, in generale, la rosa rossonera non presenta grandi picchi di anzianità se pensiamo che il decano fra i giocatori di movimento è Montolivo, con 32 anni, seguito dai 31 di Sosa e Paletta, mentre in porta troviamo il 40enne Storari, che però non è ancora sceso in campo e quindi per il momento non interferisce nella media di squadra. FILO ROSSO Di certo l’arrivo di Deulofeu (23) e Ocampos (22) ha contribuito a ringiovanire ulteriormente un gruppo che comunque lungo la stagione ha mostrato – quando voleva – una maturità fuori dal normale, tenendo testa a qualsiasi avversaria e riuscendo anche a conquistare un trofeo contro tutti i pronostici. Ci sono state partite in cui Montella si è tolto la soddisfazione di mandare in campo contemporaneamente sei under 23, segnando una frattura evidente col passato (dove alla dirigenza milanista veniva rimproverato di allestire rose troppo âgée): per trovare un’età media più bassa delle prime giornate di campionato, occorre infatti risalire a metà degli anni Ottanta. Con questa rosa, e con questo filo conduttore, il Milan di Montella a un certo punto è riuscito persino ad accarezzare la parola Champions. Adesso l’obiettivo luccica di meno, ma la sfida di Montella resta molto intrigante: riuscire ad arrivare in Europa con la squadra più giovane del torneo.”. Questo quanto si legge su “La Gazzetta dello Sport”.