L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”, anaalizza così la vittoria del Palermo sul Pescara per 3-0: “Non inganni il risultato, perché la capolista uscente ha giocato una buona partita e soltanto nel finale si è fatta travolgere nel punteggio. Non nel gioco. Pillon le ha provate tutte per rimettere in piedi la gara, ma la rosa della squadra di casa ha più uomini in grado di decidere le sfide.E adesso lassù sventola la bandiera del Palermo, che con questa crescita potrebbe anche dare il via a una cavalcata trionfale […] Anche il pubblico ha apprezzato, anche se una partita del genere avrebbe meritato una cornice migliore in una piazza così. Non c’entra la concomitanza con Milan-Juve. La disaffezione del tifo è dovuta all’avversione verso Zamparini, sempre alle prese con i suoi travagliati tentativi di cessione del club. Però questo Palermo merita più calore. Che comunque un po’ s’è sentito, dopo un inizio surreale con lo stadio in silenzio nei primi 10’ per ricordare le vittime dell’alluvione […]”. Rischiose le scelte di Stellone, scrive il quotidiano nazionale, che ha messo in campo due punti e due attaccanti esterni con due mediani di qualità “Gli è andata bene,perché ha trovato il gol: autore Puscas, dopo geniale imbucata di Haas, al 37’ […] Ma non un gioco convincente, perché in mezzo il Pescara è stato bravo a chiudere i varchi costringendo il Palermo ai lanci lunghi per mandare il pallone nella zona di guerra. E quando la squadra di Pillon s’è riversata in avanti per cercare il pareggio, saggiamente Stellone ha rivisto l’impianto di gioco passando al 4-3-1-2. Curiosamente, i primi due cambi sono stati con giocatori che hanno chiuso il match […]”. La delusione della serata, sempre secondo “La Gazzetta dello Sport”, è stato l’attacco del Pescara che con 19 reti messe a segno è il migliore di questo campionato: “Una lezione troppo severa per il Pescara, che per la prima volta rientra da una trasferta senza gol. Ma che non meritava un passivo del genere”.