Gazzetta dello Sport: “È sempre Nestorovski. Il Palermo resta vivo, Crotone sorpassato”

“La sera mantiene ciò che il pomeriggio promette: lotta salvezza riaperta. L’Empoli pareggia al Castellani col Torino, il Palermo vince la prima gara stagionale in casa (non succedeva dal 15 maggio scorso contro il Verona) nel giorno in cui non subisce nemmeno un gol e può godere di un avvicinamento al quart’ultimo posto (da 11 a 8 punti), con la possibilità di sfidare all’ultima giornata i toscani quart’ultimi al Barbera. Con tutto l’orgoglio che c’è, i rosanero piegano la resistenza di un deludente Crotone, in dieci uomini per 26’ nella ripresa, e sgommano davanti ai calabresi nel più bruciante dei controsorpassi. ANIMA ROSANERO Per la serie: Lazzaro, alzati e cammina. Così la memoria dell’antica grandezza spinge il Palermo oltre il grigiore di mille giornate amare. Il tecnico Lopez (4 punti in 2 gare) non firma la resa e non conferma nessuna prenotazione per il treno destinato alla B. Anzi, con la calma dei forti, in un contesto in ogni caso povero di qualità, l’uruguaiano rispolvera il tridente caro al presidente Zamparini (contestato e insultato ieri dalla curva…) e si aggrappa alla barba di Nestorovski, il giustiziere dei calabresi al 9° gol. Ne viene fuori una gara intrisa di buona volontà e decisa dall’acuto del macedone. Come insegna una vecchia legge di strada, chi colpisce per primo colpisce due volte. E il Crotone, meno aggressivo del solito, non si rialza più, provato pure dal rosso a Crisetig che ne mina le certezze a centrocampo. SCATTI SALVEZZA E così i siciliani dimostrano coi fatti di voler separare il loro destino da quello dei calabresi portando gente nuova nei sedici metri: Trajkovski ed Embalo sono due piacevoli sorprese che mettono a dura prova Rosi e Martella, risultando tra i migliori e determinanti per far girare i meccanismi. E proprio da un’iniziativa al 27’ del primo tempo del guineense erede di Quaison (finte, controfinte e assist finale in area) Nestorovski può realizzare il 2° gol di fila dopo quello di Napoli, grazie anche ad una leggera deviazione di Ferrari. Il match cambia subito prospettiva. E Nicola paga non solo la precarietà in difesa (23 reti al passivo in trasferta, 1.9 di media a partita) ma pure un certo immobilismo da 4­4­2 che si sbloccherà solo nella ripresa con gli innesti (scontati) in attacco. I padroni di casa non chiudono poi la gara trovando in Cordaz un muro e qualche rischio lo corrono, ma alla fine la porta resterà inviolata: un’altra prima volta al Barbera da raccontare. E l’ultima parola sulla salvezza non è ancora scritta”. Questo quanto si legge su “La Gazzetta dello Sport”.