Sarà una giornata di valutazioni, al fine di trovare la soluzione migliore. Con Roberto De Zerbi che va verso l’esonero, anche se non sono da escludere colpi di scena dell’ultimo minuto con una conferma, per la sua successione è un gioco a due con la possibilità dell’inserimento di qualche outsider sempre presente. Il presidente Zamparini ha in mente due strade: una porta a Eugenio Corini, l’altra a Davide Ballardini. Due scelte diverse, entrambe sotto la lente d’ingrandimento del patron che sta riflettendo se ritornare su un usato sicuro, oppure virare su un nome nuovo che, tra l’altro, potrebbe riscaldare un ambiente ormai sfiduciato e depresso. Il fatto che ci sia stato un sondaggio per Gianni De Biasi che ha declinato in virtù del suo contratto come c.t. dell’Albania, lascia intendere che il numero uno rosanero sembra orientato per una direzione nuova.
BANDIERA Corini potrebbe essere una scelta che rompe col recente passato portando un nuovo entusiasmo perché non coinvolto mentalmente dalla spirale negativa delle 7 sconfitte consecutive. Inoltre conosce bene la piazza per averla vissuta da giocatore e da capitano proprio nei primi anni della gestione Zamparini (dal 2003 al 2007). E’ stato uno dei principali protagonisti del ritorno del Palermo in A dopo 31 anni e dell’approdo della squadra nelle competizioni europee. Il suo legame con la città negli anni lo ha mantenuto molto vivo così come l’attaccamento ai colori che gli hanno fatto vivere una seconda giovinezza calcistica. Da allenatore ha già ottenuto la salvezza per ben due volte con il Chievo nel 2012’13 e nel 2013’14, sempre subentrando e riuscendo nell’impresa di centrare l’obiettivo anche in condizioni quasi disperate come nella prima annata.
CONOSCENZA Ballardini ha dalla sua la conoscenza della squadra che tra, una chiamata e una risoluzione, ha avuto sotto mano da circa un anno. Il suo ritorno in extremis la scorsa stagione ha portato ad una salvezza insperata, per quanto ci fossero elementi esperti che oggi sono andati via. I giocatori conoscono i suoi metodi di lavoro, il tecnico sa cosa può dare l’organico visto che ha svolto tutto il ritiro fino alle prime due giornate di campionato, quando si arrivò alla rottura nonostante il pari a San Siro con l’Inter, per alcune incomprensioni con Zamparini che andavano da un mercato non condiviso a una richiesta di adeguamento del contratto disattesa. Suona un po’ strano come un allenatore che a settembre ha accettato la risoluzione contrattuale sia oggi disposto a riprendersi una squadra sul cui potenziale nemmeno lui credeva poi tanto. Per tornare Ballardini chiederà le garanzie economiche che gli erano state negate qualche mese fa e quelle tecniche riguardo a una campagna di rafforzamento dell’organico al mercato di gennaio che possa consentire di sperare anche nella salvezza. Entro oggi dovrà essere fatta una scelta perché già mercoledì ci sarà la sfida Coppa Italia con lo Spezia”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.