“Vince ma non convince, anzi….resta un rebus. Il Palermo che viola Terni (spedendolo quasi in C) per poco non sprofonda con un pari beffa, sgretolandosi in un finale senza forze e senza lucidità. In vantaggio 0-3 dopo un’ora, grazie ai gol di due ex (La Gumina, l’anno scorso alla Ternana e Rolando, ex gregario panchinaro con Tedino) nell’ultima mezz’ora si perde. De Canio inserisce Finotto, autore del gol della bandiera (complice un assist involontario di Rajkovic,). Gol bissato dopo 4’, con la mediana e difesa siciliana in bambola: Tremolada s’inventa uno slalom dal limite con tiro ad effetto, di sinistro, spedendo la palla dove Pomini non arriva. 2-3, clamoroso, come assurdo e clamoroso è il gol che Trajkovski divora al 44’, il minuto della beffa mancata: la punta macedone, messa a tu per tu davanti Sala in chiusura d’un contropiede, si fa parare il rigore in movimento e, sul capovolgimento di fronte Finotto, servito in area, stoppa e chiude la proiezione con un tiro che sfiora palo e pari. Tutto accade nelle briciole di un match da cardio palma, spettacolare e a buon prezzo visto come il biglietto costava solo un euro, in tutti i settori. LA CHIAVE Il calo fisico e mentale del Palermo ha dello spaventoso, per poco non vanifica le mosse tattiche di Stellone con la nuova mediana, mossa risultata determinante nel primo tempo ed oltre. Il 4-4-2 di nuovo conio pone Coronado esterno a destra, senza possibilità di svariare e accentrarsi, Moreo in coppia con La Gumina, e comunque esterni alti quasi ad abbozzare un 4-2-4. La Ternana graffia da subito (4’ girata di Piovaccari, palla sul palo) ma sulla sua sinistra incamera acqua, e affonda grazie a Rolando che prima verticalizza la palla che La Gumina stoppa infilando in uscita Sala (incolpevole sui tre gol), e poi gli spedisce un pallone che il picciotto di Palermo ai primi due gol da professionista sul filo del fuorigioco (lo salva Rigione) stoppa di petto e scaraventa in rete. PROTAGONISTI La prima delle tre vittorie che il Palermo ha programmato per la A, al riposo, sembrava archiviata. Ancor di più appena tornati in campo quando con una sgroppata Aleesami offre a Rolando la possibilità di realizzare una magia: vertice destro dell’area, tiro ad effetto che s’infila nell’incrocio sul lato opposto. Stupendo. Del calo rosanero, clamoroso, si è già detto, le mosse di De Canio per sfruttarlo (4-3-3 con Vitiello esterno difensivo e Statella Finotto a graffiare) sono astute e sfortunate, forse tardive. Stellone? Può essere soddisfatto… a metà: riporta una vittoria in trasferta dopo quella di fine marzo a Chiavari, e dopo che nelle ultime 7 gare si era vinto solo con l’Avellino. Ma quel calo fisico è una assordante e stridula sirena d’allarme”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.