“La birra scorre a fiumi, puntine di maiale e stinchi, i piatti più richiesti, le fanno da contorno…. L’acqua è vietata ai grandi. Tavoloni di legno e grandi gruppi. Sembra di stare all’Oktoberfest. Solo che siamo in pieno Europeo: Germania-Italia, la sfida infinita. Qualche italiano c’è e si sente all’inno, è il gruppo di Luca Viviani, capobanda del paese vicino Appiano che è venuto qui da Flavio Giuliani al Biergarten di Kaltern (Caldaro), a 18 chilometri da Bolzano a sfidare gli altoatesini che non si sentono italiani e dall’Italia si vorrebbero staccare. «Era giusto venire sul loro terreno, non ha senso stare in piazza a Bolzano (dove sono stati montati i maxischermi in piazza Walther e in piazza della Vittoria e si riversano quelli che la mettono tutti azzurra, ndr). Veniamo qui e tifiamo». Sono pochi, gli italiani che seguono qui Ard, la tv tedesca. C’è un gruppo di ragazze in costume tirolese che festeggia un addio al nubilato. «Ma tifiamo Italia», spiega Vera, la più spigliata. SECESSIONISTI Il resto sono abitanti dei dintorni che tifano rigorosamente Germania. E che durante l’inverno seguono soltanto la Bundesliga. È il vento secessionista, quello dell’Stf, ovvero Sud Tiroler Freiheit. Un piccolo partito, con tremila anime assatanate (molte all’estero), che vuol far la voce grossa. La mozione per l’autodeterminazione l’hanno presentata in tre: Miriam Atz Tammerle, che gestisce un maso a Chenna e non segue il calcio («ma tifo Austria e Germania, non certo Italia»), Sven Koll, il più giovane (32 anni) e accanito: «Sono a Monaco a godermi la partita della Germania in piazza e adoro Müller e il cervello Kroos». Quindi Bernhard Zimmerhofer che sta in Valle Aurina e racconta. «Noi vogliamo mettere i sudtirolesi nella condizione di decidere. Siamo per il referendum, possono scegliere di annettersi all’Austria, di restare in Italia o di far parte di un nuovo paese. In Sud Tirol siamo 520 mila, mica pochi. Avete visto l’Islanda che forza? Avete visto quanti cambiamenti dopo il muro di Berlino? Avete visto quanto e come si è frazionata la Jugoslavia? E secondo voi io che di nome faccio Bernhard e di cognome Zimmerhofer posso definirmi italiano? Ci dicono che prendiamo i soldi da Roma, ma ne diamo più di quelli che riceviamo. Questa svolta sarebbe importante per il turismo, l’economia e pure lo sport. Pensate a quante medaglie diamo all’Italia». GOL La partita scorre, la Germania domina: «Ma devono cercare più Müller», tuona Zimmerhofer che sveste i panni del politico e diventa tifoso. Poi all’improvviso segna Özil. Il Biergarten esplode. Si abbassa la saracinesca della cucina, basta salsicce, solo tanta birra. I tifosi si esaltano col nostro «popopopopo». Ma al rigore di Bonucci è Viviani (in maglia azzurra col nome) che si alza sopra il tavolo e intona il coro contro tutti. Supplementari, tensione, birra, rigori. L’Italia è lontana per chi la abita, ma non la condivide. E questa partita così serve a rimarcarlo. Tedeschi d’Italia in trionfo e sempre più lontani“. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.