Il Palermo aveva rallentato un po’, ma a farlo erano stati soprattutto gli under. Nel derby contro l’Acr Messina, però, tutti sono tornati a regime e hanno dimostrato cosa sanno fare. L’emergenza è passata in secondo piano, tutti una prova di grande livello: su tutti Felici, «l’hombre del partido», ma risposte importanti sono arrivate anche da Doda, Peretti, Vaccaro, Kraja e Ambro. La linea verde ha sopperito all’essenza di diversi senatori: senza Lancini, Crivello, Ficarrotta, Sforzini e con Ricciardo fermato in extremis da un virus che gli ha aggredito lo stomaco, sulla carta, il derby sarebbe stato davvero difficile da vincere. Invece, Pergolizzi, pur costretto a schierare per la prima volta dall’inizio sei under, ha avuto la conferma che i suoi baby sono davvero incredibili. Sono giovani e per questo, scrive l’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”, possono attraversare dei passaggi a vuoto, come nelle gare con Savoia e Palmese, ma almeno hanno dimostrato di avere carattere nel momento del bisogno, capaci di farsi trovare pronti e vincenti. Il match winner di domenica, Mattia Felici, è stato anche dosato, a Palmi è rimasto in panchina, ma appena tornato in campo ha dimostrato tutta la sua classe e ha suggellato la prova con il gol. «Ho sentito un’emozione unica quando ho visto la rete gonfiarsi, è stato unico segnare nel derby – ha detto Mattia-. Cercavamo questa vittoria, serviva moltissimo per dare una scossa al campionato. Secondo me nel secondo tempo è stato uno dei Palermo più belli della stagione». Felici ha fatto la differenza, ma la prestazione è stata ottima anche da parte degli altri under. Doda e Vaccaro hanno comandato sulle fasce, Peretti, all’esordio dal primo minuto al centro della difesa, si è mostrato glaciale nell’interpretazione della gara, Kraja, che non era al meglio, ha dato qualità e sostanza in mezzo al campo e Ambro si conferma quel centrocampista moderno in grado di interpretare più ruoli.