Gazzetta dello Sport: “Dybala ritrova la sua Palermo tra barbieri, mare e pesce”

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” dedica un pezzo al ritorno di Paulo Dybala nella “sua” Palermo, dove tra barbiere, mare e pesce ha vissuto circa tre anni. Ecco quanto si legge sul quotidiano: “Tutto in una notte. Paulo Dybala riavvolgerà il nastro degli ultimi tre anni, tra emozioni, colori e odori. Gli stessi che lo hanno investito ieri durante il tragitto che dall’aeroporto l’ha portato in albergo. In ritiro il primo assaggio di un enorme abbraccio che il Barbera gli riserverà per la sua prima da ex. Qualche amico è andato a trovarlo nel quartiere generale bianconero. NEW LOOK Tra questi il suo parrucchiere di fiducia. «Paulo è un tipo tranquillo, non ha mai avuto richieste particolari, si è sempre fidato di me – dice Mauro Caccamo -. L’unica volta che è uscito fuori dagli schemi è stato per la promozione in Serie A, facendosi ritagliare una “A” insieme agli altri giocatori. Ci siamo sentiti e mi ha detto di andare subito da lui, magari per fare un taglio. Questa foggia che ha adesso non mi piace. Se lo vedrete con un nuovo look è merito mio». Palermo non l’ha dimenticato: lo ha cresciuto, coccolato, esaltato. Qui è diventato uomo, una crescita sul campo e nei lineamenti, perché, appena arrivato, balzò agli occhi il suo viso da bambino. Da qui l’appellativo «u picciriddu». Il primo a chiamarlo così fu il magazziniere, Pasquale Castellana. «Paulo è un bravissimo ragazzo, all’inizio era un po’ timido, ma siamo entrati subito in sintonia – dice -. A Palermo è stato benissimo, è nato un legame forte. Dopo il debutto in Champions League, ha spedito a tutti noi la sua maglia bianconera. Un gesto che non è da tutti». MARE E PESCE Il suo quartiere generale era Mondello, lì trascorreva le giornate, tra passeggiate sul lungomare insieme all’amico Franco Vazquez, le colazioni al bar Alba e qualche puntatina al Mida, lo stabilimento balneare. Chiunque lo abbia conosciuto è rimasto colpito dalla sua serietà. «La mattina veniva spesso a fare colazione da noi con la mamma, la fidanzata e Vazquez – racconta il direttore del bar Alba, Fabio Bonvissuto –, prendeva molte spremute di arancia, non eccedeva mai nell’alimentazione ed era sempre disponibile con tutti quelli che volevano farsi una foto con lui». La sera per la cena andava alle Antiche Mura, uno dei ristoranti più noti di Mondello, a pochi metri da casa sua. «La levatura di un calciatore la misuri da come mangia – dice Alessandro Catuogno, titolare del ristorante -. Ne ho visti passare parecchi dal locale. Paulo amava il risotto ai frutti di mare, non beveva mai vino, ogni tanto un dolce. Nessun eccesso, era gentile con i clienti che lo riconoscevano. La mamma e la fidanzata erano sempre con lui. Una persona seria, non il tipico giocatore pieno di eccessi: non mi meraviglia che oggi sia alla Juventus».