Domenica ci sarà il derby tra i due Messina, due squadre che secondo le aspettative, potevano fare molto di più questa stagione. L’edizione odierna di “La Gazzetta dello Sport” fa il punto della situazione sulla frattura profonda che c’è tra i due club, da quando lo scorso maggio Arena ha provato ad acquistare l’Acr Messina ma la famiglia Sciotto ha rifiutato la sua offerta. Il patron dell’Fc aveva offerto 300 mila euro, queste le sue parole: «Ritengo di aver fatto un’offerta congrua. È evidente che non sussistono le condizioni per proseguire nelle trattative. C’è rammarico,ma ho la consapevolezza di avere fatto il possibile. Sempre forza Messina». Pareva un addio, era un arrivederci visto che dopo poche settimane l ’imprenditore di origini messinesi rileva il Città di Messina – secondo club cittadino, low profile, ma con in mano un titolo di tirato per i capelli alla fine della stagione precedente,ai playout -che poi trasforma in Fc Messina, dopo aver ottenuto da Pietro Franza, storico patron del Messina del triennio in A, il marchio Fc, in affitto con opzione sull’acquisto. Si arriva al faccia a faccia in campionato, con i tifosi che si schierano per l’Acr Messina, ma il campo dice che l’Fc è la squadra più forte, 3-0 secco nel derby d’andata per la società di Arena, ma soprattutto una forbice di 10 punti(che sul campo sarebbero 13) di distanza in classifica tra due formazioni che ai nastri di partenza si erano presentate con lo stesso obiettivo di andare in C o restare fisse ai piani alti della classifica. Domenica si gioca, a 10 giorni di distanza dal cambio di bandiera del tifo organizzato “I Fracidi” che si sono presentati al “Celeste” con uno striscione con scritto “Scusate il ritardo”, segno della spaccatura e dell’oblio dell’Acr Messina.
Domenica il campo farà il resto. Ma tutti,infondo, sperano che questa vicenda paradossale diventi al più presto un triste ricordo.