“Una cosa è certa: non sarà un Europeo a rischio zero. Domani con tutta probabilità lo specificherà anche Bernard Cazeneuve, ministro dell’Interno francese, davanti alla Commissione per la Difesa che si riunirà per parlare di rischio terrorismo nel Paese, e un capitolo sarà certamente riservato al calcio. Comprensibile, visto che ieri anche il Dipartimento di Stato degli Usa ha comunicato come «il grande numero di turisti presenti in Europa in estate saranno grandi bersagli per il terrorismo», accendendo i riflettori appunto sull’Europeo e anche sul Tour de France. TENSIONE SOCIALE Ma non basta, perché anche l’ondata di scioperi contro il Jobs Act, che negli ultimi giorni ha attraversato la Francia, corre il rischio di creare disagi all’Europeo, approfittando della cassa di risonanza data dall’evento, senza contare che inevitabilmente una parte delle forze dell’ordine potrebbero per questo essere «distratte» dall’evento sportivo. CONTROLLO ADDETTI Tutto questo è ben chiaro alla pattuglia del Viminale che si occupa della sicurezza della Nazionale, coordinata da Massimo Passariello. Con gli azzurri viaggeranno quattro 007, fra cui il responsabile dell’Osservatorio per le Manifestazioni Sportive, Armando Forgione, che saranno chiamati a coordinarsi con l’intelligence francese e con quelle dei Paesi che affronteremo sul terreno di gioco. Poi ci saranno 8 agenti pronti a interfacciarsi sul campo per tutto quello che concerne il tema ultrà e la sicurezza quotidiana. Su richiesta dell’Italia, inoltre, è stato affrontato un altro tema centrale. Poiché la Nazionale sarà a contatto con decine di addetti ai vari hotel, i curricula di tutto il personale sono stati passati al vaglio. Inoltre, visto che la Nazionale alloggerà in modo non «esclusivista» nelle strutture prescelte – una parte cioè sarà aperta ad altri ospiti – coloro che vorranno usufruire degli stessi hotel degli azzurri saranno tenuti sotto particolare osservazione. ULTRÀ E INVESTIMENTI Un altro fronte è quello relativo agli ultrà. Da questo punto di vista anche Italia-Belgio del 13 giugno rientra fra quelle a rischio hooligans, seppure in seconda fascia. In media per ogni partita dell’Europeo ci saranno 900 addetti alla sicurezza. Un aumento del 30% rispetto a una partita qualunque, il che si traduce in uno steward ogni 50 spettatori. E non è tutto. Nei dieci stadi del torneo Uefa, protetti da un doppio perimetro di sicurezza «come se ogni partita fosse una finale di Champions», saranno attive 2200 videocamere. Una ogni 200 spettatori. Oltre ai 13mila steward dell’Uefa, saranno mobilitati 42 mila poliziotti, 30 mila gendarmi, 5 mila tra pompieri e artificieri, affiancati da 200 colleghi dei 24 Paesi dell’Europeo. Inoltre, parte dei 10 mila soldati dispiegati da novembre sul territorio saranno spostati nelle città dell’Europeo. Un sistema che dall’entrata in vigore dello stato d’emergenza, dopo gli attentati di sei mesi fa, costa allo Stato francese più di un miliardo di euro. Raddoppiato anche il budget delle fanzone da 12 a 24 milioni, per garantire controlli con videocamere. Previsto l’uso di droni e di tecnologie per disturbare il segnale di volo di quelli non autorizzati. I ritiri delle 24 nazionali saranno blindati da 3500 agenti di polizia, altri 1500 per le trasferte, più una security privata. Ogni squadra sarà seguita da almeno due membri dei reparti delle forze speciali, che salgono a sei per le squadre più esposte come Francia, Russia, Inghilterra, Turchia, Paesi in prima linea nella guerra all’Isis. Quasi un bollettino di guerra, ma anche questo è il calcio del Terzo Millennio”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.