Uno dei giocatori su cui punta molto il Bari di Auteri è Tommaso D’Orazio. L’edizione odierna di “La Gazzetta dello Sport” ha voluto sentire il giocatore biancorosso, di seguito la sua intervista:
«Sono nato a Guardiagrele, ma il mio paese d’origine è Burchianico – ci tiene a precisare -, in provincia di Chieti, centro molto piccolo. Anche per una questione di vicinanza, ho cominciato a giocare nelle giovanili del Pescara. Una trafila non facile, tanti sacrifici non sempre ripagati dai risultati. Per questo ho imparato a lottare. Con tanta fame e umiltà. Ho giocato anche tra i dilettanti, ma accompagnato dal mio spirito combattivo. In cuor mio, sapevo che prima o dopo l’impegno e l’abnegazione sarebbero stati premiati». Si descrive con l’arte della semplicità: «Ho giocato da terzino sinistro a 4, ma anche da terzo nella difesa a 3. E, ultimamente, ho coperto l’intera fascia». Presupposti che si integrano a meraviglia con le esigenze di Auteri. «Cerco un gioco molto propositivo, quello che ha contraddistinto tutte le squadre del mister. La scelta di venire a Bari è stata istantanea. Con il d.s. Romairone ci siamo capiti al volo, Bari non appartiene alla Serie C!». Una categoria che lui era riuscito a lasciare un paio di anni fa con il Cosenza, nonostante la pesante sconfitta interna in un derby col Rende avrebbe potuto compromettere tutto.
«Ci chiudemmo nello spogliatoio – confida -, lasciammo fuori polemiche e contestazioni. Facemmo blocco e vincemmo il campionato, sbarcando in B. Qualcosa di simile è successa mesi fa. Prima dello stop per la pandemia eravamo penultimi, praticamente spacciati. Ma abbiamo avuto la forza di non mollare, non ci siamo arresi e abbiamo fatto un miracolo senza precedenti, alla ripresa del campionato. Una vittoria dopo l’altra, abbiamo conquistato la salvezza».
D’Orazio è rimasto colpito dall’accoglienza: «Sono stati tutti disponibili, a partire da Di Cesare e Antenucci. Gente che ha un passato importantissimo, ma non lo fa pesare. Ho avuto l’impressione di trovarmi in un gruppo molto compatto». Questo Bari non ha alternative, deve assolutamente vincere. Il difensore svela la sua formula: «Siamo in un contesto caldissimo, la piazza è molto passionale. Sarà un grande vantaggio, quando i tifosi torneranno in tribuna. Ma noi dovremo saperci estraniare, sempre, da ciò che accade fuori.
Per vincere la C devi saperti isolare da tutto il resto. E correre»