Gazzetta dello Sport: “Doppia-mente Juve, Marchisio-Khedira. I due cervelloni per guidare la fuga”

Forse ancora insieme, come a Cagliari. O forse no, considerato che Pjanic è ancora in dubbio. Una cosa, però, è certa: Sami Khedira (l’imprescindibile) e Claudio Marchisio (il Principino) saranno le armi in più di questo finale in cui tutto dovrà volgere al bello. Hanno mente e forza, visione e spessore, carisma e capacità gestionale: nel nuovo centrocampo a due, Max Allegri li gestirà. Uno o l’altro, ma anche messi vicini fanno la loro grandissima figura. Al Sant’Elia, il tedesco ha «scolarizzato» il debutto nel 4­2­3­1 di Marchisio. Lo ha «protetto», e Claudio è andato a fare l’assist del primo gol. Insomma: su due così ­ mente ed esperienza ­ Allegri baserà la volata lunga 4 mesi.

VIVA LA RESISTENZA La nuova vita di Sami Khedira è nota: calcistica, ovvio. Un anno fa sacramentava per i tanti stop, quest’anno potrebbe stare fermo ma solo perché… non sta fermo mai. «Khedira ­ ha raccontato il tecnico della Juventus ­ gioca da anni a due, è tornato mezzala come in gioventù. Con Pogba poteva fare la prima mezzala, un lavoro che fa ora in gestione della partita. Se la partita va a 30 all’ora lui va a 31, se a 50 va a 51. E’ bravo in questo. Sulla condizione fisica i dati ci dicono bene». Se c’è un giocatore che Max non vuole veder mancare è proprio il tedesco che sta mostrando una resistenza pazzesca: gestisce le «sfuriate» offensive di Pjanic, si scambia con lui quando il bosniaco resta davanti alla difesa da solo e lui va a fare proprio la mezzala interventista.

LA PANCA E’ NOTIZIA Contro il Palermo ­ domani ­ potrebbe anche rifiatare, e sarebbe una notizia visto che l’ultima panchina è stato un intermezzo rapido fra presenze consecutive. L’ultima volta in cui Sami è ristato a sedere è stato l’11 gennaio, contro l’Atalanta e in Coppa Italia. Ha 28 presenze ­ più di ogni bianconero ­ e ha giocato con a fianco tutti, uno alla volta, quindi con Marchisio, Pjanic, Rincon e Sturaro.

SLIDING DOORS Insomma: se una volta Marchisio era l’intoccabile e Khedira era più fuori che dentro, ecco che adesso il ruolo si è momentaneamente ribaltato. Sliding doors. Marchisio è tornato titolare a Cagliari dopo panchine e una non­convocazione. Questione gestionale post­infortunio e rientro, come spiegò lo stesso Allegri. Pareva che Marchisio col 4­2­ 3­1 non potesse aver niente a che fare, ma siccome è Marchisio questo problema non sussiste. Il suo ritorno calibrato, dosato, è programmazione pura: in questa volatona finale che sta per aprirsi, Allegri vuole tutti i propri effettivi, e ancor più coloro che ­ come Marchisio ­ hanno la forza di decidere situazioni e partite. Per questo il Principino può diventare l’arma in più di questa Juventus, quella che per certi versi è stata finora Khedira.

MANCA IL GOL Claudio Marchisio ­ che nei giorni scorsi ha fatto il telecronista in dialetto piemontese per J­tv ­ domenica scorsa ha appunto piazzato l’assist per il primo gol di Higuain: palla profonda, alla Pjanic (che non c’era). La sua missione, ora, è non avere ricadute proprio per poter dare una sterzata al sistema: e mentre in Champions ha segnato un gol (a Siviglia, «Una liberazione» disse lui), ecco che in campionato non è ancora successo. La gara contro il Palermo potrebbe essere il palcoscenico buono.

LI CERCANO ALL’ESTERO Dall’Inghilterra, intanto, accostano Marchisio alle volontà future di Antonio Conte per il Chelsea da Champions che verrà. La capacità di essere giocatore universale di centrocampo ha ovviamente ascendenti nell’ex c.t. dell’Italia. L’ipotesi che Claudio possa lasciare l’Italia è attualmente molto lontana, perché Claudio non ha intenzione di mollare la squadra in cui è cresciuto. Però da quelle parti ne parlano, e le antenne vanno tenute dritte. E Sami? Ha il dono della sincerità («Abbiamo fatto partite più spettacolari» disse dopo la vittoria sull’Inter; «Basta parlare di Pogba» ammonì tutti dopo il k.o. di Firenze) e un contratto che scade nel 2019: si è parlato della possibilità che la Juve gli allungasse di un anno l’accordo con l’ultimo legato alle presenze, ma al momento non ci sono avvisaglie in questo senso. Sami compirà trent’anni ad aprile e sulle sue tracce si sono mossi alcuni club della MLS americana. Ma tutto sta a capire quanto il tedesco abbia voglia di abbandonare il calcio continentale: una cosa è certa, per Allegri è fondamentale. Come Marchisio. La gestione della volata finale dipende anche da loro, dai due Cervelloni“. Questo quanto si legge nell’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.

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Redazione Ilovepalermocalcio