Gazzetta dello Sport: “Dopo De Laurentiis ci prova Thohir, prossima prima giornata di campionato all’estero?”
“Questa mattina, prima di rientrare a Giacarta, Thohir sarà in Lega, dove è stata convocata alle 11 l’ennesima assemblea per stabilire la ripartizione dei proventi televisivi. La sua presenza in via Rosellini non passerà inosservata. Non solo per i rumors di questi giorni ma anche per quello che l’indonesiano potrebbe dire agli altri presidenti. Se da un lato medita qualsiasi opzione, compresa la vendita del club, dall’altro è consapevole che non è il momento di tirare i remi in barca. Vanno perseguiti fino in fondo gli obiettivi che si è prefisso per l’Inter, va protetto il più possibile il suo investimento italiano. Oggi, in Lega, potrebbe essere il giorno giusto per condividere con i colleghi un’idea che sta cullando da un po’ di tempo: giocare la prima giornata di campionato all’estero, in dieci città diverse. INTERNAZIONALE D’altronde Thohir, sin dal suo arrivo, ha cercato di spingere sull’internazionalizzazione del prodotto Serie A, consapevole dei benefici indiretti per l’Inter. L’esportazione delle partite rientra in questa strategia. Già è stato complicato, in questi anni, organizzare la Supercoppa all’estero, figurarsi una giornata di campionato. Un po’ per la riottosità del sistema italiano ai cambiamenti, un po’ per le ripercussioni su tifo e pay tv, molto per l’incompatibilità con i dettami Fifa. Ci aveva provato la Premier ma ha rinunciato. Più fattibile un’altra proposta di Thohir, di cui si potrebbe parlare oggi: aumentare le finestre delle partite rendendo più appetibile la fascia del primo pomeriggio, magari al sabato. Ieri il n.1 interista ha detto: «La Serie A può essere competitiva se farà tutto ciò che c’è da fare». E il suo a.d. Bolingbroke ha aggiunto: «Domani (oggi, ndr) succederà questo: immaginate una torta, tutti litigheremo sulla larghezza delle fette. Però c’è una cosa che nessuno sembra vedere: la torta potrebbe essere molto più ampia». DIBATTITO Il rischio è che anche stavolta si finisca per parlare di presente e non di futuro, anche perché potrebbe essere l’ultima occasione per trovare un accordo. Due settimane fa i due fronti (le 6 grandi, le 14 medio-piccole) si erano salutati da posizioni distanti: il primo a voler distribuire i ricavi incrementali solo tra le prime 10, il secondo a chiedere di estenderli fino alla 17a . Sul paracadute per le retrocesse, in crescita da 30 a 60 milioni, la convergenza ci sarebbe ma Andrea Abodi, presidente della Lega B, non ci sta e invoca un ruolo di “garante” da parte della Figc : «Sotto la Serie A non ci sono pesi morti, ma soggetti vivi. Pur comprendendo la funzione del paracadute, il livello di incidenza di un suo allargamento sulla B non può non essere valutato, per il rispetto nei confronti dei tifosi, di chi ha investito sul nostro campionato e della qualità della competizione». Ieri le piccole si sono riunite a Milano e sono pronte a cedere qualcosa. Sarà compromesso con le big?“. Questo quanto si legge tra le colonne dell’odierna edizione de “La Gazzetta dello Sport”.