Lo sport sta prendendo sempre più piede anche a livello femminile, sono ore decisive per l’emendamento della legge di stabilità per il professionismo femminile. L’edizione odierna della “Gazzetta dello Sport” fa il punto della situazione. L’emendamento è stato presentato alla commissione bilancio del Senato da Tommaso Nancini e Susy Matrisciano, due senatori. Il cuore del testo: contribuzione a carico dello Stato per tre anni(fino a un tetto di versamenti di 8 mila euro) per le società che stipulano contratti professionistici con le atlete. «Ora i fatti» «È una cosa surreale, dice la pallavolista Laura Partenio, capitano della Lardini di Filottrano di A-1. Stiamo parlando di rendere professioniste delle atlete che già lo sono da sempre, senza averne i diritti». Il capitano della Fiorentina femminile, Alia Guagni, è dello stesso parere: «Le parole sono finite. Ne sono state spese tante, ma ora c’è bisogno difatti, Noi viviamo con il calcio,7 giorni su 7, ci alleniamo spesso due volte al giorno, lo facciamo come lavoro.Si è tanto elogiato il nostro Mondiale,si parla sempre più di boom. Ma guardate che se non si tutelano queste persone, poi finisce che si perdono, tante ragazze rischiano di smettere se non si dà un segnale». È d’accordo anche Giorgia Sottana, che gioca nel Flames Carolo, in Francia. «Dove c’è il professionismo al cento percento. È frustrante dare allo sport vent’anni della propria vita e alla fine non ritrovarsi niente. È vero, è una svolta in cui ci sono dei pro e dei contro, ma i pro sono più dei contro». E il Governo? A questo punto, resta da capire l’atteggiamento del Governo. Perché senza il suo sì, il testo resterebbe lettera morta. E tutto sarebbe rinviato alla legge delega sul «lavoro sportivo», la cui bozza potrebbe essere pronta all’inizio dell’anno.