Gazzetta dello Sport: “Donnarumma, Chiesa, Spinazzola e gli altri: noi beati nella gioventù. Lo Faso…” (FOTO)

“Spinazzola chi? Qualcuno avrebbe immaginato tre mesi fa un esterno così forte, prepotente, di personalità? Uno che debutta in Nazionale come fosse un torneo condominiale? Leonardo Spinazzola, 24 anni, neanche un ragazzino ma per gli standard italiani ancora ggiovane, impressionante ad Amsterdam per corsa e sfrontatezza. Uno della Generazione 90 che sta improvvisamente emergendo nel calcio italiano, con Gagliardini, Belotti, Donnarumma e gli altri ragazzi terribili: pronti al golpe, a prendersi il potere, a precorrere i tempi. Immaginiamo adesso una formazione neanche tanto improbabile: Donnarumma; Conti, Rugani, Romagnoli, Spinazzola; Pellegrini, Locatelli, Gagliardini; Berardi, Belotti, Chiesa. Non è un gioco a indovinare la squadra titolare a Qatar 2022, ma l’Italia che potremmo schierare – non soltanto in amichevole – dopo il Mondiale russo. O forse anche prima, avendo Ventura il tempo per esperimenti. Se tutto va bene, non siamo più rovinati. VENTURA BOYS Le profezie di sventura che tutti recitavamo dopo l’Europeo sembrano smentite. Crisi, decadenza, stranieri: tutto dimenticato, forse troppo presto. Ma da quando è cominciato il campionato abbiamo scoperto che Meret, Caldara, Pellegrini, Mazzitelli, Orsolini, Petagna, gente di A e di B, senza dimenticare i giovani vecchi Bernardeschi e Berardi, sono un patrimonio che può cambiare il nostro futuro. E pare se ne siano accorti anche i club che li fanno giocare, quasi la nuova moda fosse il made in Italy. Giusto riconoscere a Ventura il coraggio delle ultime scelte: può darsi che 45 convocati in 8 partite siano tanti, ma se l’età media della Nazionale scende a 26 anni e mezzo (e Buffon aiuta a «sballare»), se le risposte sono queste, allora c’è da invitare il c.t. a future scommesse, passando per quella Sperimentale nuovo serbatoio azzurro. DONNARUMMASPINAZZOLA Con Donnarumma abbiamo forse in casa due dei primi cinque portieri al mondo (con Neuer, Courtois e De Gea): uno che debutta in A a 16 anni è un predestinato. Fisico, talento e carattere, come ammette l’interessato: «Ho questa tranquillità che cerco di trasmettere anche ai compagni. Il debutto non mi fa paura, l’ho già avuto nel Milan. E Buffon mi ha fatto i complimenti». Meno facile capire il percorso di Gagliardini, che faticava nel Vicenza, e di Spinazzola che la Juve si riprenderà per forza ma che non era il primo nella lista: pare che Gasperini abbia preteso che restasse all’Atalanta. Come dire: lavorandoci su… Con lo sguardo di chi quasi non ci crede, Spinazzola ammette: «Un periodo in cui l’autostima è al massimo. Mi sento di fare quello che voglio, di spaccare il mondo, domani chissà. Ventura mi ha detto soltanto: “Fai come all’Atalanta e farai bene”. Emozione? Un po’ prima, forse, ma non in campo». A destra e non a sinistra: «Solo questione di abitudine, di orientamento del corpo, di solito a sinistra mi trovo meglio, ho più giocate». Nel suo futuro, la Juve: «Non so, ora c’è l’Atalanta, lì ci sono campioni». Spinazzola rischia di alterare parecchie gerarchie, non solo azzurre. «VECCHIO» VERRATTI Il grafico è uno spettacolo per l’immaginazione. Abbiamo inserito i nati dal 1993 in poi, tagliando così Verratti, De Sciglio, Perin, Zappacosta, Verdi, tutti comunque arruolabili nel futuro prossimo: il parigino – non più trequartista ma interno – di questa generazione dovrebbe rappresentare il simbolo, il «cervello in fuga» che forse ha svegliato i padroni del vapore per impedire che la cosa si ripetesse. Uno spettacolo in ogni reparto, cominciando dai portieri: Meret, Cragno, ma anche Gollini e Scuffet, lasciano tranquilli. In mezzo Caldara si inserirà presto tra Rugani e Romagnoli, poi tutti dicono meraviglie del ’99 atalantino Bastoni. Sulle fasce ecco Conti e il neo italiano Emerson (già pronti), più Calabria, Barreca e Masina ancora da svezzare. CHIESA E ORSOLINI Potenzialmente il meglio sembra in mezzo, tanto da «obbligarci» a un 4­3­3: oltre al solito noto Gagliardini ci sono Pellegrini, Locatelli, Mazzitelli, Benassi, il recuperato Mandragora, ’97, che può fare anche il centrale difensivo. Spingendoci più avanti nel tempo, come non ricordare lo juventino Caligara, classe 2000, centrocampista offensivo su cui tutti giurano? Stesso discorso per il coetaneo Kean: complice l’infortunio di Pjaca sarà costretto a crescere in fretta, ma è preceduto da Belotti, Petagna e dalla coppia Under FavilliCerri, chiamata al salto di qualità. Sugli esterni c’è da divertirsi: Berardi, Bernardeschi, Chiesa e il talento annunciato Orsolini potrebbero garantire quasi dieci anni ad alto livello. Tutto vero, abbiamo una generazione X. Non sprechiamola.”. Questo quanto riportato da “La Gazzetta dello Sport”. Di seguito una foto:

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