“È la legione straniera a farla da padrona fra i 26 convocati per i 180’ più delicati di questo inizio di gestione Ventura. Sono in sei gli azzurri provenienti da altri campionati: Marco Verratti dalla Ligue 1 francese, Graziano Pellè dal campionato cinese, Angelo Ogbonna e Matteo Darmian dalla Premier League, quindi ecco il «russo» Mimmo Criscito e lo «spagnolo» Nicola Sansone. In lista d’attesa ci sono fra l’altro Mario Balotelli (Nizza), Simone Zaza (West Ham), Sebastian Giovinco (Toronto), Salvatore Sirigu (Siviglia) e Roberto Soriano (Villarreal). È di fatto il blocco più numeroso: seguono Milan (cinque rappresentanti) e Juventus (quattro), mentre il Napoli, seconda forza del nostro campionato, in questa tornata è rappresentato solo da Manolo Gabbiadini. Domanda a Ventura: è meglio lasciare l’Italia per inseguire il sogno azzurro? Risposta: «No, la parola d’ordine è giocare con continuità, non necessariamente cambiare campionato». COMANDA LA SERIE A E in effetti al momento a comandare è sempre la Serie A. Dei sei stranieri, solo due possono oggi considerarsi dei titolari, ovvero Verratti e Pellé, con il primo che probabilmente non giocherà domani sera contro la Spagna (questione fisica, non altro), e il secondo che è destinato lentamente a uscire dal giro, avendo scelto ormai la via cinese per la parte finale della sua carriera, un campionato che al momento ancora non può competere per ritmi e pressioni con il calcio che conta. Per il resto, Ogbonna è quello messo meglio (vera alternativa ai titolari), mentre Darmian spera di rientrare a gennaio nel nostro campionato (Mourinho sembra infatti averlo definitivamente bocciato al Manchester United). Criscito e Sansone? Pure il primo spinge da anni per l’Italia, Sansone ha invece a prescindere un potenziale futuro importante in maglia azzurra, grazie anche alla grande duttilità tattica là davanti: Ventura lo vede sia come seconda punta sia come esterno alto in un 424. Dei giocatori in «lista d’attesa», infine, l’impressione è che solo Mario Balotelli e Simone Zaza abbiano chance davvero concrete di rientrare in corsa per il Mondiale. L’Italia vive da sempre di tattica esasperata, di organizzazione maniacale, di abitudine a convivere con notevoli pressioni ambientali, tutte cose che tradizionalmente sono finora venute meno, o quasi, nei campionati esteri. Un discorso che riguarda in particolare i difensori: vedi oggi le difficoltà di Darmian, vedi soprattutto il caso Barzagli, campione del mondo nel 2006, poi fuori dalla Nazionale fra settembre 2008 e ottobre 2011, in pratica nel periodo tedesco, quando giocava al Wolfsburg. Insomma, in generale c’è ancora una certa titubanza a seguire gli italiani all’estero con lo stesso occhio di riguardo utilizzato per chi gioca nel nostro campionato, ma fuori stanno crescendo parecchio anche dal punto di vista tattico, merito per esempio di tecnici come Pep Guardiola, Antonio Conte, Jurgen Klopp, Carlo Ancelotti, Diego Simeone, Claudio Ranieri e Josè Mourinho che girando per l’Europa alzano automaticamente il livello generale sotto ogni punto di vista. Prepariamoci dunque a una massiccia migrazione dei nostri migliori talenti verso campionati più ricchi, prepariamoci in pratica a una Nazionale sempre più «poliglotta». NON È RECORD Intanto, va detto, i sei «stranieri» di Ventura non costituiscono comunque un record assoluto. Giusto un anno fa, infatti, Antonio Conte chiamò ben nove giocatori fuori dalla Serie A per le gare di qualificazione a Euro 2016 contro Malta e Bulgaria: erano Sirigu (allora al Paris Saint Germain), Darmian (Manchester United), Criscito (Zenit), Verratti (Paris Saint Germain), Pellè (Southampton), Immobile (Siviglia), El Shaarawy (Monaco), Pirlo (New York City) e Giovinco (Toronto)”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.