Gazzetta dello Sport: “Dirty Soccer: Il portiere Melillo l’unico assolto. Sconti a L’Aquila e Pro Patria. Piange Di Napoli: 3 anni e 6 mesi”
“Segnatevi questo nome: Vincenzo Melillo, nato a Benevento, anni 29, professione portiere. Fino al 19 maggio dello scorso anno, quando la polizia bussò alla porta della sua abitazione di Busto Arsizio. Uno dei tanti arrestati dell’operazione Dirty Soccer, per la Dda di Catanzaro aveva avuto un ruolo nella combine di Cremonese-Pro Patria, in cui era incappato in una papera clamorosa. Melillo si è fatto il carcere e gli arresti domiciliari ed è rimasto senza squadra. In primo grado, la giustizia sportiva lo ha condannato a 3 anni e 6 mesi di squalifica. Ieri, la Corte d’appello ha accolto il suo ricorso, annullando le sanzioni che il Tfn gli aveva inflitto. È stato l’unico dei 28 reclamanti a ottenere la piena assoluzione. L’impianto della Procura federale ha retto bene. SORRISI E LACRIME Gli altri 27 reclamanti al massimo hanno visto le proprie richieste solo parzialmente accolte (in 14 casi, per i quali comunque sono state confermate le sentenze di condanna) oppure respinte (13). In Lega Pro sorridono solo L’Aquila, sceso da 13 a 6 punti di penalizzazione e Pro Patria, da -7 a -3 grazie alle varie forme di dissociazione che la società ha messo in campo. Piangono, invece, Santarcangelo (resta il -6), Akragas (-3) e Savona (-2). Tra i tesserati, respinti i ricorsi di Moxedano, Ascari, Di Nicola, 4 anni (scontati 6 mesi) a Ulizio, e a 3 anni e 6 mesi (da 4) ad Arturo Di Napoli. Carriera finita, a meno di un ribaltone al Collegio di garanzia del Coni”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.