Gazzetta dello Sport: “Diritti tv, si gioca tutti i giorni. Serie A in campo anche il venerdì e il sabato sera diretta in chiaro”
L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sui diritti tv in serie A.
Non siamo al traguardo, ma forse non manca tanto. Al di là delle parole ufficiali, comprensibilmente prudenti e riservate, all’interno della Lega di serie A è questa la fotografia delle trattative per assegnare i diritti televisivi del triennio 2024-2027 o del quinquennio 2024-2029, le due opzioni che sono sul tavolo in base all’intervento legislativo che ha cambiato l’arco temporale di cessione rispetto all’accordo attuale (che scadrà alla fine del prossimo torneo). Al termine dell’assemblea di ieri, il presidente Lorenzo Casini ha spiegato che «siamo nel momento decisivo».
Per questo niente cifre, per questo il suo «non dico nulla». Anche se le buste sono state aperte senza svelare però l’entità delle offerte dei tre broadcaster coinvolti – Dazn, Sky e Mediaset per la partita in chiaro del sabato sera – che non è stata comunicata neanche ai presidenti. Proprio per non sbagliare mossa nella negoziazione che sta per arrivare al bivio più importante. «Noi abbiamo semplicemente replicato quanto previsto dalle linee guida e dal bando – ha spiegato Casini – La proroga è possibile per un massimo di 30 giorni, non c’è nulla che non sia andato». In sostanza la fumata nera, perché tale è stata, non starebbe a significare una frenata di fronte a offerte deludenti. Ma uno strumento previsto nelle trattative private.
Il traguardo Quant’è lontano allora il traguardo in termini di tempo e di soldi? Nonostante la fumata nera di ieri, in realtà si procede piuttosto speditamente. In particolare, in due direzioni: una riguarda il format dell’offerta televisiva, che modificherebbe il mosaico della giornata, già abbondantemente toccato nella stagione finita proprio un mese fa, soprattutto (ma non solo) per le necessità delle squadre impegnate nelle coppe europee. In pratica, non ci sarebbero più tre partite la domenica alle 15, la finestra unica del primo pomeriggio del calcio che fu (proprio trent’anni fa, il 29 agosto 1993 debuttò la pay tv con il famoso Lazio-Foggia 0-0 inaugurando la nuova abitudine del campionato di sera), quello di Tutto il Calcio Minuto per Minuto e della Stock Trieste che invitava all’ascolto… Ma soltanto due. Si porterebbe a regime il weekend lungo, cioè le partite dal venerdì al lunedì.
Ipotesi due punte Si tratta di un’ipotesi, per ora solo un’ipotesi, funzionale però a un cambiamento dell’offerta. Non è detto, infatti, che si proceda con la formula a tre punte: un broadcaster detentore di tutta l’esclusiva (vedi Dazn), un altro con alcune partite in co-esclusiva (vedi Sky), un nuovo ingresso per la gara in chiaro (Mediaset). E qui andiamo alla seconda novità: si andrebbe verso un duopolio con un broadcaster, quasi certamente Dazn, a reggere le fila dell’acquisto a pagamento. E un altro, Mediaset, che proporrebbe la sua offerta in chiaro, la famosa partita del sabato sera. Ma questa parte potrebbe, anche su questo si sta studiando, essere addirittura più ricca, con più di una gara. E le quattro serate, anziché tre, potrebbero essere lo strumento per questo ulteriore cambiamento. Fino a presidiare, nelle settimane delle Coppe, praticamente tutte le serate…