Gazzetta dello Sport: “De Biasi: il biondo corsa e università. Lo stakanovista che amò Palermo”

“Torna in quello stadio dove ha vissuto emozioni forti. Gianni De Biasi, allenatore dell’Albania, ha trascorso tre stagioni a Palermo in maglia rosanero dal 1983 all’86. E gli sono rimaste nel cuore, indimenticabili, emozionanti pagine di vita e di calcio.

RETROCESSIONE Il primo campionato (serie B 1983-­84) di De Biasi a Palermo non è fortunato, purtroppo. L’allenatore Gustavo Giagnoni viene sostituito dopo 30 giornate, nelle otto che restano Graziano Landoni, che aveva giocato a Palermo negli anni 60, non riesce ad evitare la retrocessione in serie C. De Biasi diventa subito personaggio: il mediano biondo arriva agli allenamenti con una Volvo grigia metallizzata, è molto apprezzato dal pubblico femminile. Gioca 37 partite (ne salta solo una) e segna anche cinque gol. Quello che ricorda di più è il primo, decisivo al 90’, contro il Campobasso: per Gianni è il più bello segnato in rosanero, tanto esaltante da farlo arrampicare sulla rete di protezione. Va in rete anche contro Perugia, Cagliari e Arezzo (sempre 1­1) e segna anche nel discusso 3­3 con la Cremonese alla penultima giornata. Che non basterà ad evitare, però la C.

MAIO Ricorda Valerio Majo, centrocampista del Palermo dal ‘74 al ‘78 e poi dall’83 all’86: «Conoscevo De Biasi da avversario. A Palermo si iscrisse all’Università, credo in Scienze Politiche. E quando doveva sostenere un esame chiedeva al mister il permesso di allenarsi più tardi. Un ragazzo serio, colto, importante nel gruppo, si intravedevano già le doti di leader». Stakanovista, serio, studioso. «Era il classico mediano – continua Majo – un gregario, un cagnaccio come si diceva una volta , forte nel gioco di testa, di sicuro rendimento tanto che saltò in tre anni pochissime partite di campionato».

PALEARI Ricorda Franco Paleari, vice allenatore del Trapani, portiere del Palermo dall’83 all’86: «Con De Biasi abbiamo legato subito anche fuori dal campo. Eravamo i nuovi della squadra, io venivo dalla Cavese, lui dal Brescia. Quello era un gruppo affiatato, composto da grandi professionisti che davano sempre il massimo anche quando rimanevamo senza stipendi per 3­-4 mesi».

LA RISALITA Tornare in B non è mai facile. Il Palermo si affida all’esperto Tom Rosati, che sostituisce Landoni nonostante fosse stato riconfermato. Il rinforzo di lusso si chiama Claudio Ranieri, 33 anni, reduce dalla promozione dalla B col Catania e alla catastrofica esperienza in A con i rossazzurri. Ranieri è l’allenatore in campo, come lo era già stato con Di Marzio. De Biasi è ancora protagonista con 32 presenze e un gol, ma soprattutto per essere stato colpito da una bottiglietta di acqua minerale nel derby di andata, 16 dicembre 1984, a Messina. Il mediano viene portato al Policlinico: trauma contusivo all’altezza del rene, prognosi di quattro giorni. Il Messina di Scoglio vince sul campo 2­1 e il ricorso del Palermo viene respinto. La rivincita rosanero nella gara di ritorno con gol di De Vitis al 90’ che spiana ai rosanero la via della B, conquistata assieme al Catanzaro, mentre il Messina finisce terzo. Ma quel campionato sarà segnato dall’assassinio del presidente Parisi. «Anche se quello fu un anno tragico – ricorda Paleari – ci sono stati momenti di divertimento. Prendevamo di mira Gabriele Messina, che aveva paura dell’aereo. Voleva sempre l’uovo a la coque e quando ci allenavamo fuori Palermo, al ritorno in auto, puntualmente stava male».

PRIMA DELLA FINE Nella stagione successiva il Palermo si affida ad Angelillo, che verrà poi sostituito in panchina da Veneranda. De Biasi gioca più di tutti (36 presenze, 1 gol). Majo racconta un aneddoto: «Gianni non aveva grandi doti tecniche e i lanci lunghi non erano la sua specialità. In una partita gli dissi: ma dove la butti sta palla, dalla a me che la metti in banca. Finì tutto con una risata». Aggiunge Paleari: «Andavamo spesso a cena insieme con le famiglie di Ranieri e Pellegrini, il nostro punto di ritrovo era La Staffa».

SALVEZZA IN EXTREMIS La salvezza arriva sul campo all’ultima giornata. Il Palermo è pesantemente coinvolto nello scandalo scommesse: 5 punti di penalizzazione da scontare nel campionato successivo, squalifiche per i giocatori (un mese a De Biasi). Ma il Palermo non sconterà mai quei 5 punti, perché verrà radiato nel settembre del 1986. Finisce così l’esperienza di De Biasi a Palermo, cui è ancora molto legato. «Perché questa città – spiega Paleari – ti rimane dentro. E anche quando torni da avversario la sensazione è indescrivibile, difficile da capire per chi non la prova»”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.