Gazzetta dello Sport: “Dal caos spunta Novellino, il Palermo riparte. Il tecnico atteso oggi in città per la firma. Tifosi contro Zamparini”

“Si cambia ancora. Al Palermo è il turno di Walter Novellino, con la speranza che l’ottavo cambio stagionale sulla panchina rosanero sia quello definitivo e soprattutto funzionale per l’obiettivo salvezza. Non c’è ancora l’ufficialità perché il tecnico di Montemarano deve risolvere alcune pendenze col Modena, società alla quale è legato fino a giugno. Una situazione che, se non dovesse arrivare il via libera dagli emiliani per la risoluzione, non consentirebbe all’allenatore di accasarsi sulla panchina rosanero. E’ lo stesso Novellino a spiegarlo: «Con Zamparini abbiamo trovato un’intesa, domani ci vedremo per gli ultimi dettagli. Ostacoli? Non ne vedo. Devo solo risolvere la mia questione con il Modena. Palermo è una grande piazza e una bellissima sfida, sono veramente contento». DI NUOVO INSIEME Novellino, che se tutto andrà come previsto atterrerà a Palermo all’ora di pranzo per mettere nero su bianco e dirigere il primo allenamento, è l’unico allenatore ad aver lavorato con Zamparini e non essere mai stato esonerato. Un record risalente ai tempi del Venezia dove è stato per due stagioni, dal 1997 al 1999. Il tecnico ha un accordo fino a giugno con opzione di un altro anno in caso di salvezza ed è fermamente intenzionato a mantenere questo primato anche a Palermo. Novellino l’ha spuntata su una rosa in cui c’erano anche Corini e Colomba. A distanza di 16 anni torna a lavorare con Zamparini con l’obbiettivo di mantenere i rosanero in Serie A esattamente come avvenne col Venezia nella stagione successiva alla promozione dei lagunari. A 62 anni ha voglia di dimostrare di poter dire ancora la sua in A. Il presidente ha deciso di affidarsi a lui in serata, dopo un incontro in Friuli. TELENOVELA E’ stata la fine di un’altra giornata di ordinaria follia culminata con le proteste dei tifosi che hanno manifestato contro il presidente Zamparini. Le ultime 24 ore sono state ricche di colpi di scena. Dalle dimissioni di Iachini si era arrivati all’atto estremo del numero uno rosanero che respingendole, in seguito al mancato accordo con Ballardini, sperava in un passo indietro dell’allenatore marchigiano. Iachini invece è rimasto fermo sulle proprie posizioni. A nulla è valsa l’opera di convincimento notturna dei giocatori i quali speravano di ritrovarlo ieri mattina a dirigere l’allenamento. Iachini al campo non si è visto, la squadra ha lavorato agli ordini di Viviani e Tedesco, e quando anche il secondo Carillo e il preparatore atletico Tafani hanno abbandonato l’impianto si è capito che non c’erano più i margini per ricucire lo strappo. Iachini ne ha fatto una questione di dignità personale. DIGNITA’ Gli attacchi del patron rosanero, dopo la gara con l’Inter, hanno rotto definitivamente gli equilibri. «Con Zamparini non c’era più condivisione del progetto. Ho una dignità come uomo e come professionista. Le critiche di questi giorni sono state davvero esagerate – ha detto a Mediaset Premium ­ Eppure Zamparini mi conosce da due anni e mezzo, strano non si sia fatto un’idea sul mio gioco. Per questo motivo ho lasciato. Mi faceva male, poi, discutere e litigare con una persona di 75 anni. Ho deciso di interrompere il dialogo. Spero solo che il Palermo non retroceda, e lo spero per i giocatori e per i tifosi». PROTESTA La squadra, nel frattempo, si è allenata attendendo notizie sulla nuova guida tecnica, ma si è trovata al centro della protesta dei tifosi montata nel pomeriggio. E’ la prima volta che accade quest’anno: circa 200 sostenitori si sono raggruppati davanti all’ingresso dell’impianto militare di Boccadifalco dove hanno fatto sentire la propria contestazione con cori offensivi nei confronti di Zamparini e qualcuno anche all’indirizzo della squadra. I giocatori, comunque, all’uscita sono potuti andare via senza alcun contatto con chi stava protestando. Per Novellino, adesso, il compito difficile di rasserenare, in pochi giorni, gli animi di un gruppo ancora una volta disorientato da un cambio di allenatore e alla ricerca di certezze da tradurre sul campo. L’inizio è in salita, domenica sera al Barbera arriva il Napoli e le speranze di fare risultato con soli tre giorni di lavoro per preparare la partita sono molto esigue”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”

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Redazione Ilovepalermocalcio