Gazzetta dello Sport: “Crotone senza pace: Stadio, nuovo stop e salta il Palermo. Dal Coni chiesti altri lavori. Slitta il debutto in Calabria. Resta il nodo dello Scida edificato in zona archeologica”

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” analizza la situazione in casa Crotone, con lo “Scida” ancora alle prese con i lavori di adeguamento. Ecco quanto si legge: “Quelle che il Crotone non ha, rispetto a tutte le altre squadre di A, è uno stadio a norma e pronto a ospitare le partite del campionato. Non una cosa di poco conto per la matricola calabrese: la complicata corsa alla salvezza, in queste condizioni può diventare ripida come il Mortirolo. Le ultime notizie non sono rassicuranti: anche la sfida contro il Palermo (18 settembre) non si disputerà allo Scida, ma sul campo neutro di Pescara che ha già visto il debutto (infelice) «casalingo» del Crotone, sconfitto 3­1 dal Genoa dell’ex tecnico Juric. Ora, mentre l’allenatore Nicola prepara la sfida di Empoli contro una diretta concorrente nella lotta per non retrocedere, ecco arrivare la nuova doccia fredda: il Coni non ha dato il via libera all’impianto e per questa ragione bisognerà effettuare ulteriori lavori di adeguamento. Conseguenze: i tifosi del Crotone potranno vedere una gara di A nella loro città forse il 25 settembre, quando in Calabria dovrebbe arrivare l’Atalanta. La successiva data utile porta al 23 ottobre: addirittura nona giornata contro una big come il Napoli. STOP DEL CONI Come scritto, l’ultimo problema arriva dal Coni, ma la situazione dello Scida non è semplice. C’è da capire che piega prenderanno i lavori in una zona dove in teoria ci sarebbe (c’è)il vincolo assoluto di non edificabilità (risale al 1981), certificato dalla soprintendenza ai beni archeologici per la presenza dei resti dell’antica agorà. Vincolo già in passato «aggirato» grazie all’emergenza dovuta ai risultati sportivi del Crotone (la promozione in B e ora quella in A) e l’impegno che le nuove strutture sarebbero state leggere, temporanee e rimovibili (ovviamente resterebbe da capire chi e quando le dovrebbe rimuovere). Per mesi lo scontro è stato durissimo, con la soprintendenza che fino a metà luglio ha sempre detto «no» alle richieste di Comune e club per il via libera alla ristutturazione dello stadio. Poi, anche per un cambio di guardia al vertice della soprintendenza, ecco l’agognato semaforo verde. In tutta fretta partono i lavori per adeguare la curva sud e costruire la nuova tribuna coperta, in modo da portare lo Scida a contenere circa 16.500 spettatori. Nel frattempo non mancano le polemiche tra chi vorrebbe salvaguardare il patrimonio storico­culturale in una regione devastata dall’abusivismo (sempre per restare in zona basta farsi un giro dalle parti di Capo Colonna e vedere in che stato si trova il tempio di Hera Lacinia, uno dei più importanti di tutta la Magna Grecia) e quelli che vedono nella Serie A un’occasione unica per lo sviluppo economico della città, per non parlare dei tifosi schierati ovviamente a favore dei lavori e non certo teneri nei commenti social verso le due archeologhe locali che hanno osato opporsi al restyling dello stadio. Poi, quando tutto sembra filare liscio, ecco il nuovo stop. IL CIELO NON E’ COSI’ BLU E’ stato il Comune a informare i tifosi con una nota: «Il Coni, in sede di valutazione del progetto dell’impianto, ha rilevato problematiche tecniche che di fatto porteranno a un rallentamento dei lavori. Queste integrazioni, che insistono su parti dell’impianto non rientranti nel progetto di ampliamento in atto, costringono a un nuovo rinvio della prima partita in casa. Preso atto di tutte le nuove disposizioni, l’obiettivo è mantenere elevato il ritmo dei lavori per consegnare lo stadio alla città nel più breve tempo possibile»”.