Gazzetta dello Sport: “Cremonese, con Stroppa la svolta: «Se giochi bene, vinci! Adesso tutti devono temerci»”

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla Cremonese e riporta un’intervista a Stroppa.

La Fiera del Torrone è agli sgoccioli. Ultimi giorni per gustare un’eccellenza di Cremona. Altissima qualità dolciaria. Giovanni Stroppa non vuole essere da meno e dopo il suo arrivo al posto di Davide Ballardini s’è messo al lavoro per costruire la Cremonese come piace a lui. Quella ad altissima qualità calcistica. Racconta: «Sono cresciuto col mito della Cremonese, l’ho affrontata con piacere tante volte. Poi negli ultimi anni, con questa proprietà, è diventata una piazza ambita».

Da conquistare con il suo calcio di qualità? «Non potrei farne a meno. E alla mia richiesta la squadra ha risposto benissimo, perché senza i giocatori le idee non contano».

Ha visto a Como? Longo esonerato malgrado i risultati: la proprietà vuole il bel calcio… «Non conosco le dinamiche e non entro nel merito».

Però il dibattito tra giochisti e risultatisti resta aperto… «Il risultato senza prestazione non esiste. E anche chi va alla ricerca del puro risultato comunque necessita di una prestazione. Ogni allenatore la richiede: se la ottiene, è un vincente».

La Cremonese ha recepito in fretta la sua idea? «Quando si subentra, si studia la squadra e si cerca l’abito adatto. Questa ha avuto bisogno solo di qualche aggiustamento: l’aspetto fisico, perché la B lo richiede, e quello tattico, perché va interpretata un’idea. Per farlo servono giocatori intelligenti, oltre che forti. Qui ci sono, ho capito subito che era la mia squadra».

E poi è esploso un certo Coda. «L’avevo cercato anni fa al Südtirol, ma lui preferì il Siracusa. Ne abbiamo scherzato. Per i numeri che ha potrebbe essere una primadonna, invece è disponibile e generoso, si sacrifica per gli altri. E’ la foto di questa squadra».

Cosa manca alla Cremonese? «Qualcosa. Siamo all’inizio di un percorso e sono soddisfatto. Ma possiamo migliorare tanto».

Dopo il Venezia e il Palermo, anche il Parma ha dato segnali di vulnerabilità. Giochi aperti? «Non bisogna essere in alto adesso, ma alla fine. La B è questa. Il Parma è fortissimo ma non so se avrà la forza di scappare come Benevento e Frosinone. Non mi sorprenderei se si buttasse dentro qualcun altro».

Tutti temono la Cremonese. «Fanno bene».

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Redazione Ilovepalermocalcio