Il trequartista rosanero Igor Coronado intervistato da “La Gazzetta dello Sport”, ha parlato delle sue reti, del campionato di B, ma non solo. Queste le sue dichiarazioni: “Il momento della fuga. Con quell’eurogol da oltre 30 metri che ha sancito il primo posto ritrovato, Igor Coronado ha voluto tracciare la via per prendere il largo. Il piccolo uomo è tornato grande, e con lui il Palermo che a Bari ha dato una spallata netta all’emergenza e un segnale al campionato. Il brasiliano è stato determinante nel giorno più difficile. Avete vinto senza Nestorovski. Lui ha sempre detto che siete i più forti della B. Condivide? «Dobbiamo esserne consapevoli, ma restando umili. La Serie B è un campionato strano. Domenica era uno scontro diretto e siamo stati bravi. Non era semplice farlo in uno degli stadi più caldi della B». Vi mancavano 4 titolari. Tra nazionali e infortuni avete giocato 4 partite con assenze pesanti, eppure non avete mai perso e mantenete il record d’imbattibilità esterna. «Siamo 25 titolari, se vogliamo andare in A non possiamo mollare di un centimetro contro nessuno a prescindere da chi scenda in campo. Zamparini, il d.s. Lupo e Tedino sono stati molto bravi ad allestire una rosa così ampia e completa». Avete riacciuffato il primato per la terza volta. Ma c’è la maledizione del primo posto. «Infatti, deve restare nostro, anzi dobbiamo andare in fuga, finora non ci siamo riusciti, abbiamo capito gli errori e dimostrato che anche in emergenza siamo forti». Chi teme per la promozione? «Noi. In questi mesi siamo cresciuti con umiltà, soltanto il Palermo può essere il peggiore avversario di se stesso». Due gol da cineteca contro Empoli e Bari, ma a distanza di 15 giornate.Quelli semplici non le piacciono? «In verità vorrei farne molti di più normali. Il gol non arrivava da tempo, ma per me contava di più la squadra e riprenderci il primato. E’ arrivato nel momento giusto,ho provato una “maledetta”. Non riesce sempre, stavolta mi è venuta bene. Doppia cifra? Ci penso». Per due mesi ha convissuto con un problema fisico.Adesso è tornato il vero Coronado? «Sì, sto giocando bene e sto aiutando la squadra». Si sta muovendo nel solco di illustri predecessori come Miccoli, Pastore e Dybala. «Vorrei lasciare come loro un segno nella storia di questo club. Il mio sogno è giocare in A, per me Palermo è un’opportunità che non posso farmi sfuggire, Tedino ci dà molto sotto il profilo tattico,con sacrificio e umiltà ce la faremo». Zamparini sostiene che vincerete il campionato con 10 punti di scarto. «Abbiamo tanta qualità, è possibile, ma dobbiamo ancora fare il grande salto». Magari al Barbera dove fate più fatica. La lontananza dei tifosi pesa? «Sarebbe bello se venissero numerosi. Ma non è questo il problema: molte squadre vengono qui per prendere un pari e giocano con 10 giocatori davanti alla linea di porta. Fuori casa è diverso, gli spazi si aprono. Ma dobbiamo cominciare a vincere con continuità anche in casa». Oltre all’emergenza, state fronteggiando bene anche la vicenda giudiziaria con l’ombra del fallimento all’orizzonte. «Pensiamo solo al campo e lo abbiamo dimostrato, al resto ci pensa la società che ci ha rassicurato. Dobbiamo tornare in Serie A,il resto non conta».