Gazzetta dello Sport: “Corini ha l’arma in più: «Il Barbera è con noi. Grato al Chievo, ma battiamolo»”
“Il bagno di affetto ricevuto venerdì allo Store del Palermo è stato il preludio a quanto accadrà oggi al Barbera. L’effetto Corini ha riacceso la fiamma ed ha avuto il potere di chiamare a raccolta i tifosi che popoleranno gli spalti come non accadeva da tempo, grazie anche all’iniziativa della società di abbassare i prezzi. L’ex capitano si gioca l’esordio in panchina in casa con quasi ventimila dalla sua parte in una sfida che vale doppio: perché il Chievo è il suo passato glorioso da giocatore e da allenatore e perché il Palermo deve tornare a fare punti in uno stadio finora violato da tutti. «L’incontro dell’altro giorno è un beneficio per tutti. Io ho cercato di risvegliare la tifoseria palermitana – ammette Corini –. Adesso è importante tornare a far punti. I tifosi ci regalano emozioni». GRATO MA PIÙ MATURO Il passato non si dimentica, ma il presente conta di più. «È una gara importante, ma vorrei scindere le cose. Il mio passato non c’entra qui, c’entra la gara e solo questo. Il Chievo ha una classifica migliore rispetto a noi: è un avversario solido che ci farà sicuramente soffrire – continua –. Il mio percorso al Chievo non lo dimentico: mi ha permesso di tornare a fare il calciatore ad alto livello e allenare in Serie A. Il mio rammarico è non aver chiuso la seconda esperienza con la salvezza invece di proseguire e arrivare all’esonero. La prima volta la società mi ha mostrato grande fiducia, avevo avuto un’esperienza in C e in B, ma non si trovò l’accordo sulla stagione successiva. Poi sono tornato, ma c’erano ancora delle vecchie divergenze: il terzo anno si doveva avviare un progetto con nuovi giocatori e non c’è stata pazienza. Nel Chievo qualcosa ho dimostrato. La mia esperienza a Verona è diversa da questa al Palermo, perché ora ho alle spalle più di sessanta panchine. Sono più maturo». CONFERME Maturità che si traduce nel proseguire sull’impianto che ha ben figurato a Firenze e dunque fiducia a Quaison alle spalle di Nestorvski. «Secondo me per ora occorre dare continuità alla squadra. Quaison è un sottopunta, ma anche una seconda punta, perché attacca lo spazio. La differenza con Diamanti è questa: Alino gioca più tra le linee e intendo sfruttarlo, Quaison corre in verticale e va a occupare gli spazi». Infine un pensiero alla sfida nella sfida, tra ex capitani, con Sorrentino. «Quando venne a Palermo mi fece molto arrabbiare perché avevo bisogno di lui, ma poi compresi la sua scelta. Vivrà emozioni importanti tornando da avversario. In determinate situazioni, in rosanero, ha messo davvero il cuore. Nella scorsa stagione è stato decisivo»”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.