“«Impossibile accontentare tutti, ma la maggior parte delle richieste è stata soddisfatta. Abbiamo parlato con i club e con le federazioni piccole, medie e grandi, cercando di migliorare il torneo per tutti». Theo Theodoridis, greco, segretario Uefa (lo sarà anche in caso di presidenza allo sloveno Ceferin), spiega le ragioni della nuova Champions anticipata dalla Gazzetta: «Nel calcio si cambia, ogni 23 anni ci sono novità, lo spettro della Superlega non c’entra. Saremmo intervenuti lo stesso. Ci aspettiamo un significativo aumento dei ricavi». FORMULA Un torneo dalla struttura identica al precedente: 32 squadre, 8 gruppi da 4. Diverso l’accesso: le prime 4 nazioni del ranking (oggi Spagna, Germania, Inghilterra e Italia) promuovono le prime 4 del campionato senza passare dai playoff, poi si scende a 2 e 1 fino al 10° posto. In totale 26 posti fissi, compresi i detentori di Champions ed Euroleague. Ridimensionati i playoff: 2 posti per i non campioni (senza più italiane), 4 per i campioni. Se il vincitore dell’Euroleague e/o della Champions di uno dei grandi paesi fosse diverso dalle 4 qualificate, potremmo avere 5 squadre da quella nazione (facile) o addirittura 6 (ipotesi che sarà probabilmente scartata al momento dei dettagli). OK RUMMENIGGE Nuovo il ranking per club che vale anche per la distribuzione del premi ai club: vale anche il «merito storico», cioè i risultati del passato pesati man mano che ci si avvicina a oggi. Per ora niente «wild card», in futuro «siamo aperti a tutto», dice Theodoridis. Mentre Giorgio Marchetti, italiano, direttore delle competizioni, assicura: «La Champions sarà migliore». E Kalle Rummenigge, presidente dell’Eca, approva: «Una soluzione seria e corretta per i club»”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.