Gazzetta dello Sport: “Coppa Italia, festa Cagliari. Battuto il Palermo, qualificazione meritata per la volontà”

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla gara persa dal Palermo contro il Cagliari.

Va avanti il Cagliari. Al termine di una battaglia prevedibile, durata 135 minuti in un’arena quasi piena (oltre 14 mila spettatori, una quindicina di tifosi siciliani) tra le due squadre isolane che il 13 maggio qui si erano affrontate in B (vinse il Cagliari 2-1, all’andata il 18 dicembre risultato uguale, ma a favore dei rosanero). Incredibili i supplementari: sembrava averla decisa Alberto Dossena al primo gol in rossoblù, ma nel primo minuto di recupero Soleri, sempre di testa, ha gelato la Unipol Domus. Ma sull’azione seguente è successo qualcosa di pazzesco con Di Pardo ispirato dall’assist di Luvumbo che ha piegato le mani a Pigliacelli e ha dato la qualificazione (meritata per la volontà) al Cagliari nel tripudio dello stadio.

E’ stata una gara bella soprattutto nel primo tempo. Con il Cagliari disposto in partenza col 4-4-2 ma con Ranieri che, come immaginava Eugenio Corini, tecnico del Palermo, cambia spesso spartito, puntando sul 4-2-3-1 o sul 4-3-3 a seconda delle situazioni. Il Palermo, invece, col 4-3-3 previsto. Il tecnico romano ha scelto Radunovic in porta: mossa azzeccata perché il serbo è stato attivo, reattivo, efficace. Subito su Brunori che al 4’ ha uccellato Dossena e calciato, trovando la grande risposta del numero uno.

Nel secondo tempo Ranieri ha chiesto più intensità, ma ha ottenuto soprattutto cross prevedibili, con Lucioni sempre pronto a “ripulire”, mentre il Palermo, forte nel palleggio, riusciva a cavarsela. Il Cagliari ha insistito, ma senza profitto anche col solito turbo Luvumbo che più volte ha provato ad accendere il gas. Mancuso all’ultimo assalto ha calciato fuori un buon pallone. Ovvio il ricorso al supplementare in cui il Cagliari ha continuato a credere nel passaggio del turno (anche dopo il gol), soprattutto Viola che ha fatto valere la qualità del suo piede impegnando Pigliacelli e ispirando la testa di Dossena. Lui, Nicholas, a Cagliari ci sta bene e la Serie A a quasi 34 anni vuole godersela anche come attore non protagonista, ma prezioso quando serve il suo contributo.