“Lo spettacolo della protesta dei tifosi del Palermo va in scena… al Teatro Massimo. È rottura totale, ormai,tra la tifoseria rosanero e la società in attesa del closing che dovrebbe avvenire entroil 30 giugno e sancire il definitivo passaggio di proprietà da Zamparini a Baccaglini. Il bersaglio della protesta di circa 500 tifosi è stato proprio il patron friulano, colui che dovrebbe cedere la mano, ma che di fatto continua a prendere decisioni, come dimostrano le scelte di allenatore, Tedino preso dal Pordenone in Lega Pro, e direttore sportivo, Lupo che già opera per il prossimo torneo. Intorno alle 18 i tifosi hanno cominciato a radunarsi,sventolando decine di bandiere davanti al Massimo. Un bellissimo spettacolo di colori davanti a uno dei gioielli simbolo della città prima di dare il via alla marcia organizzata dal gruppo della Curva Nord inferiore. Anche se la vera novità sta nel fatto che,dopo anni di divisioni,alla manifestazione hanno partecipato anche ultrà di gruppi della Curva Nord superiore, cuore del tifo del Palermo.Un segnale forte e chiaro all’attuale padre-padrone del Palermo.
LA MANIFESTAZIONE Il corteo fino in piazza Pretoria, sede del Comune di Palermo, ha iniziato a muoversi intorno alle 18.30 in un tripudio di bandiere rosanero e con i poliziotti in assetto anti sommossa. La protesta, però, è stata civile, ma molto rumorosa con numerosi cori (la maggior parte con offese da censura) intonati contro Zamparini. Sì, perché i tifosi sentono ancora troppo ingombrante la presenza di Zamparini, malgrado la vendita imminente del club. E la manifestazione di ieri rappresenta l’invito dei tifosi ai nuovi acquirenti a spezzare per sempre il filo che lega il Palermo a Zamparini e voltare pagina veramente”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.